Superbonus, con la cancellazione degli sgravi fiscali a rischio 2445 lavoratori dell'edilizia
Allarme di Fillea e Feneal per l’occupazione in Trentino. Il 1° aprile manifestazione a Torino
TRENTO. "Alla luce dei vari provvedimenti del Governo, il settore costruzioni rischia un netto peggioramento dell'occupazione e della qualità del lavoro, con gravi impatti sull'ambiente e sulla possibilità di rigenerare quartieri e periferie, senza raggiungere così gli obiettivi Onu e dell'Unione europea per le città sostenibili". Lo affermano i segretari sindacali di Fillea Cgil e Feneal Uil del Trentino, Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti, intervenendo in conferenza stampa sulla mobilitazione lanciata a livello nazionale.
"Dall'analisi dei dati di Cassa edile - spiegano i due segretari trentini - emerge che con il superbonus sono cresciute le imprese attive e gli addetti del settore. Nell'anno ape 2021/22 (che va da ottobre a settembre dell'anno successivo) si contano 13.177 addetti e 2.099 imprese attive. Nell'anno della nascita del superbonus, i lavoratori erano 10.732, le imprese attive 1.814. Dunque un incremento di 2.445 lavoratori e 285 aziende che si potrebbero perdere con la cancellazione degli sgravi fiscali. Parliamo di una possibile contrazione del 16% di lavoratori che producono, una massa salari di 20 milioni di euro sui quali si perderebbe anche la relativa imposta".
Gli edili scenderanno in piazza il 1° aprile in 5 città: una delegazione del Trentino parteciperà alla manifestazione a Torino.
I sindacati chiedono anche vincoli stringenti sull’obbligo di applicare e rispettare i contratti nazionali dell’edilizia in tutti gli appalti, a partire da quelli per i lavori pubblici, migliorando lil nuovo Codice degli Appalti contro ogni forma di dumping contrattuale, lavoro irregolare, infiltrazioni criminali. Fillea e Feneal ritengono indispensabile anche il ripristino del divieto dei subappalti a cascata e la valorizzazione delle imprese più strutturate, la loro qualificazione, la loro crescita dimensionale.