Rubano un portafoglio, smascherati da un software
I due ladri - con precedenti - identificati grazie al riconoscimento facciale. «Anche se foto e video sono di lato, “Sari” consente di elaborare immagini tridimensionali»
BRONZOLO. Due ladri in trasferta – entrambi tunisini residenti nel Bresciano di 20 e 34 anni - hanno rubato un portafoglio a Bronzolo contenente contanti (200 euro) e bancomat e poi, senza pensarci due volte, hanno speso diverse centinaia di euro nel distributore automatico di una ricevitoria. Confidavano di farla franca ma sono stati inchiodati dalla tecnologia. In particolare dal Sari – acronimo di Sistema automatico di riconoscimento immagini - e dai suoi due algoritmi. Il lavoro dei militari di Bronzolo e Ora si è articolato su più fronti: hanno acquisito, infatti, una notevole quantità di dati tecnico-informatici, immagini dei circuiti di videosorveglianza e varie testimonianze ma a fare la differenza è stato appunto un avanzato software di riconoscimento facciale che permette - una volta immessi i tratti somatici, la comparazione istantanea di milioni di dati per risalire all’identità del soggetto. «Anche se il sistema di videosorveglianza fornisce immagini di lato, ad esempio, questo avanzato software consente di ottenere rapidamente immagini tridimensionali. E se i soggetti, come in questo caso, hanno precedenti di polizia l’incrocio dei dati è abbastanza rapido». I due nordafricani sono stati denunciati per ricettazione e indebito utilizzo di carte di credito.
Il riconoscimento facciale che inchioda chi è già schedato.
La caratteristica principale del Sari è che riesce «da un’immagine fotografica di un soggetto sconosciuto a effettuare una ricerca computerizzata nella banca dati Afis, e grazie a due algoritmi di riconoscimento facciale, è in grado di fornire un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità».