Rsa, in Trentino si apre a famigliari e parenti: si va verso la “vecchia” normalità
Necessario per tutti aver fatto la prima dose di vaccino. E riprenderanno anche le attività
TRENTO. Favorire la socialità e il benessere psicofisico degli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, anche attraverso la frequentazione dei familiari. Ossia far star meglio gli anziani dando loro la possibilità di incontrare spesso i propri famigliari
Con questi obiettivi il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento ha emanato le nuove linee guida, anche alla luce dell’ormai consolidata favorevole situazione epidemiologica.
L’eventuale riattivazione delle misure di compartimentazione e restrizione delle modalità di accesso e uscita di ospiti e visitatori dalle Rsa andrà comunque prevista - anche temporaneamente - in presenza di focolai, secondo quanto indicato dalla “funzione di supporto Rsa” dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
“In questo anno e mezzo particolarmente difficile, la Giunta provinciale ha avuto un particolare riguardo nei confronti delle case di riposo, considerata la fragilità degli ospiti ed essendo gli anziani una categoria tra le più colpite dalla violenza del virus” sono le parole dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana che ricorda l’istituzione di un’apposita task force che ha lavorato e sta lavorando tutt’ora per “garantire non soltanto la salute la sicurezza di ospiti e personale, ma anche la sfera psicologica e quell'universo degli affetti che fanno parte della qualità della vita e del benessere complessivo dell'individuo”.
La sporadicità dei casi e la sostanziale assenza di Covid in forma grave fra i residenti sono risultati importanti che sono stati realizzati grazie alla vaccinazione di massa condotta a favore degli ospiti e del personale.
Anche alla luce delle raccomandazioni tecnico-scientifiche, la Provincia ha ritenuto opportuno aggiornare le linee guida per le Rsa, anche per tutelare lo stato di salute, dei diritti e della qualità della vita e del benessere psicofisico degli ospiti, dei familiari e del personale.
Le nuove indicazioni generali puntano dunque a favorire e uniformare la revisione delle misure di compartimentazione tuttora in vigore all’interno delle strutture, prevedendo modalità di visita sempre più orientate alla normalizzazione delle relazioni e delle interazioni con chi arriva da fuori, siano essi volontari o familiari (di norma fino a due per residente contemporaneamente) purché abbiano ricevuto almeno la prima dose di vaccino.
Saranno infine ripresi tutti i servizi erogati dalle Rsa nei confronti del territorio, gestiti in convenzione o in forma privata. Ovviamente tutti i visitatori continuano ad essere tenuti al rispetto delle misure igienico-sanitarie, di distanziamento interpersonale (laddove possibile) e di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Michela Chiogna di Upipa ha accolto con favore lo sforzo fatto per andare incontro ai bisogni degli ospiti: "Le nuove linee guida rappresentavano per noi una necessità impellente, avevamo forti richieste dai familiari - ha detto Chiogna - ringraziamo l'Assessorato e l'Azienda sanitaria che con coraggio hanno di fatto anticipato il Green pass, uno sforzo che le strutture apprezzano nonostante l'impegno necessario alle modifiche del modello organizzativo.
Già lunedì o martedì prossimi il personale sarà messo in condizione di rendere applicative le linee guida".
Soddisfazione è stata espressa anche da Italo Monfredini di Spes: "Queste nuove aperture restituiscono il rapporto con le famiglie, che per noi è fondamentale. Accogliamo quindi con soddisfazione le misure, ma con un atteggiamento di sobrietà, perché la gradualità è una condizione necessaria per la sicurezza all'interno delle strutture".