Rischio crolli: chiusa un ala della caserma dei pompieri 

Via Abetone. Le crepe monitorate ormai da anni si sono allargate senza evidenti motivi Sigillate le stanze con i letti per il turno notturno e alcune sale utilizzate anche di giorno


Luca Marsilli


Rovereto. Una parte importante della caserma dei Vigili del Fuoco di via Abetone è chiusa e sigillata: per i tecnici non offre le necessarie garanzie di tenuta statica. In altre parole, potrebbe crollare in caso di un terremoto anche di modesta entità, come capitano con una certa frequenza anche in Vallagarina. Le crepe nella parte Nord del complesso, tenute d’occhio da anni e oggetto ogni anno di una perizia, si sono allargate in modo sensibile e questa volta senza una evidente ragione. Nel senso che nel recente passato si erano viste reazioni a piccole scosse di terremoto, ma nell’ultimo anno non è successo nulla. L’ingegnere Lorenzi ha valutato tutto e consegnato, poche settimane fa, la propria perizia alla giunta Comunale: non se la sente di escludere il rischio di crolli. Il sindaco ha quel punto ha fatto l’unica cosa che poteva fare: l’intera palazzina Nord, quella che ospita le camere per i pompieri del turno notturno e alcune stanze utilizzate anche dai turni diurni, è stata chiusa. I letti sono stati spostati nella parte sud dell’edificio, sopra le autorimesse. Porzione che, assieme a quella che ospita la centrale operativa, sarebbe invece in perfette condizioni.

L’accaduto è stato immediatamente segnalato sia al presidente della Provincia Maurizio Fugatti - che ha anche la competenza della protezione civile - che all’ingegner De Col. La temporanea riorganizzazione degli spazi, concordata anche con i vigili permanenti di Trento che in via Abetone fanno base ogni giorno per i servizi in Vallagarina. È ovvio comunque che la situazione è paradossale: a rischio crollo una struttura della protezione civile, quella che dovrebbe salvare il resto della valle dalle calamità.

Inevitabile a questo punto ricordare che ormai dal 2016, col protocollo firmato tra Comune e Provincia, è stata ritenuta come prioritaria per la Vallagarina la realizzazione di un nuovo Polo della Protezione Civile: dovrà sorgere in via Abetone, in strutture completamente nuove, e ospitare oltre ai pompieri anche soccorso alpino, croce rossa, cani da ricerca e psicologi dei popoli. Costo 5 milioni. Non una sciocchezza ma nemmeno una cifra che possa spaventare il Trentino. Nel maggio 2018 il Comune ha mandato a piazza Dante il progetto preliminare: il suo compito finisce lì. Nel senso che i 5 milioni devono venire dalla Provincia. Da allora però nessuno si è rimangiato l’impegno, ma nemmeno ha messo mano al portafoglio. Adesso che la caserma rischia di crollare, diventando un caso nazionale, forse si rimpiangeranno i due anni perduti del tutto inutilmente.













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