La Valdastico entra nel Pup con sbocco a Marco 

Fine di qualsiasi ambiguità. La giunta Fugatti ha deliberato di avviare la variante al piano per prevedere la nuova autostrada. Unica ipotesi per l’indispensabile nuovo corridoio verso il Veneto


Luca Marsilli


Rovereto. Se non altro si esce dall’ambiguità. Fino a ieri (meglio, fino a venerdì scorso quando la giunta provinciale ha approvato la delibera) quella di un completamento della Valdastico con uscita a Rovereto sud era indicata ufficialmente come una ipotesi di lavoro, alternativa ad altre soluzioni e ancora nella fase embrionale delle possibilità. Voci allarmanti in arrivo dal Ministero e dal Veneto, e passaggi anche formali conseguenti, venivano sempre spiegate come elementi di una fase di valutazione ancora tutta da definire. Adesso invece è chiaro: entro il 2021, nelle intenzioni della giunta Fugatti, il completamento della Valdastico sarà inserito nel Piano Urbanistico Provinciale.

Due anni per l’approvazione

Un percorso lungo e partecipato, secondo le norme di revisione del Pup, ma che ora è formalmente aperto. E che prevede con estrema chiarezza una sola soluzione per il potenziamento dei collegamenti tra Veneto e asta dell’Adige: il completamento della Valdastico, appunto, e il suo arrivo a Rovereto Sud. Altre ipotesi di potenziamento che prevedevano il passaggio del corridoio in Valsugana (migliorare la viabilità esistente, potenziare i collegamenti ferroviari) sono stati scartati sia per la delicatezza dell’area interessata, con i laghi di Levico e Caldonazzo, sia per la congestione già evidente sull’area di Trento.

“Vantaggi per la Vallagarina”

Al contrario uno sbocco a Rovereto Sud, nella visione della giunta provinciale, aprirebbe scenari importanti per il rilancio della Vallagarina, in crisi grave ormai da decenni. E interverrebbe su una situazione complessiva molto meno pesante. Quindi una risorsa e non un problema, come sarebbe per Trento. Tutto questo dando per assodato e ormai accettato quanto dichiarato e previsto ormai da decenni: che un nuovo corridoio di collegamento con il Veneto sia indispensabile, soprattutto alla luce della nuova situazione viabilistica che si è determinata con la Pedemontana Veneta, col prolungamento della A31 fino a Rovigo e con la nuova autostrada Cremona-Mantova-Rovigo. Creando una alternativa al corridoio del Brennero nei collegamenti internazionali verso Est. In questo contesto il Trentino deve pensare ad un suo nuovo collegamento e la sua risposta, è la Valdastico con uscita a Rovereto Sud.

La giunta provinciale venerdì, svolte con dovizia di particolari tutte queste argomentazioni, ha deliberato di aprire il procedimento di modifica del Piano Urbanistico Provinciale. Vuol dire che partono ora le verifiche tecniche, i confronti con gli enti locali (comuni, comunità di Valle, autonomie locali) e le verifiche dell’impatto ambientale. Da considerare nel complesso della situazione urbanistica: quindi non solo il tracciato, ma anche gli impatti sul fondovalle, e gli effetti positive su altre aree del Trentino (Valsugana, da cui a nuova autostrada realizzata una politica di pedaggi potrabbe sottrarre una parte importante del traffico, almeno pesante).

Ora spazio al confronto

Nella fase di studio e stesura della variazione urbanistica, ci sarà spazio per il confronto con i territori e per tutte le verifiche tecniche e normative di fattibilità. Ma per quanto riguarda la Provincia la decisione è presa. E, di questo va dato atto alla Lega e a Fugatti, è perfettamente coerente con quanto sostenuto per tutta la campagna elettorale che ha portato la Lega ed i suoi alleati a governare il Trentino.

Inevitabile che questo passaggio riapra con una energia superiore al passato il dibattito. Contro il progetto di completamento della Valdastico con sbocco in Vallagarina si sono espresse non solo tutte le forze di opposizione, ma anche tutti i comuni del basso Trentino e una miriade di associazioni e comitati. Ora sanno di non combattere contro i mulini a vento.













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