Implorava aiuto, lui l'ha massacrata: così è morta Iris Setti
In pensione da due anni dalla Cassa Rurale di Rovereto. Aggredita sabato sera da un senza fissa dimora, già protagonista di atti violenti. L'omicida bloccato col taser e arrestato
TRENTO. Urlava, chiedeva aiuto, implorava pietà. Ma lui niente: come una furia assassina si è scagliato sulla sua vittima fino a massacrarla di pugni in faccia, fino a sfigurarla, fino a renderla irriconoscibile.
In una notte d’estate, il volto sempre gentile e sorridente di Iris Setti, 60 anni, è diventato una maschera di sangue per mano del suo assassino, un uomo nigeriano di 37 anni, Nweke Chukwuka, senza fissa dimora. Il quale, prima di allontanarsi, ha inferto l’ultimo sfregio alla donna ormai in fin di vita: le ha sfilato l’anello che portava ad un dito.
Iris Setti era una figura storica e importante della Cassa rurale di Rovereto. Da due anni era in pensione dopo una vita dedicata al lavoro.
Il suo assassino ha tentato una fuga, l’uomo con le mani insanguinate, ma a qualche centinaio di metri dai giardini Nikolajewka a Rovereto, dove si è consumata una tragedia (annunciata, è la convinzione comune in città) è stato sorpreso e immobilizzato dai carabinieri con il taser (la pistola elettronica). Dopo un primo passaggio in pronto soccorso l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per la sua “intemperanza” e le azioni eclatanti (era saltato nell’agosto dello scorso anno sull’auto dei carabinieri), è stato trasferito nel carcere di Spini a Trento.