Dimezzato il numero delle zanzare tigre in città 

I dati del Museo Civico. La prima settimana di agosto è considerata quella di punta dell’intera  stagione e le ovitrappole hanno rilevato un calo netto. Merito anche della primavera più fredda


Filippo Schwachtje


Rovereto. Zanzare tigri, l'infestazione è calata rispetto all'anno scorso: le piogge ed il freddo di maggio, insieme ai trattamenti anti-larvali, hanno ridotto considerevolmente il numero di uova depositate nelle ovitrappole piazzate dal Museo Civico. Che ogni anno monitora il territorio, piazzando delle ovitrappole (dei vasetti neri riempiti d'acqua, con all'interno uno stecchetto di legno) in punti strategici di città e paesi in tutta la Vallagarina e nella zona dell'alto Garda, fino alla Val di Ledro, per misurare la presenza dei fastidiosi insetti. «Quest'anno è andata decisamente meglio rispetto all'anno scorso – spiega Gionata Stancher, della Fondazione Museo Civico – in tutto il territorio monitorato abbiamo osservato numeri molto promettenti. Il calo più sbalorditivo è avvenuto in alto Garda e Val di Ledro, dove da quasi 8.500 uova totali del 2018 siamo scesi a 2.600 (un calo di circa il 70 percento). Anche in Vallagarina abbiamo osservato un calo piuttosto importante: dalle 20.500 uova totali rilevate nel 2018 siamo scesi quest'anno a 10.500 (circa il 50 percento in meno), con una media per ovitrappola di 54 uova, rispetto alle 108 dell'anno scorso». Dati, questi, che riguardano proprio il periodo di picco per la presenza di zanzare tigri, ovvero la prima settimana di agosto. «Penso che i numeri osservati quest'anno – continua Stancher – siano da attribuire sia agli sforzi fatti per prevenire l'infestazione, ovvero i trattamenti anti-larvali che ogni anno il Museo porta avanti con i comuni che aderiscono all'iniziativa, sia ad un aspetto naturale, con un periodo compreso tra maggio e giungo di temperature sotto la media, che hanno reso più difficoltosa la riproduzione delle zanzare. L'apporto poi dei privati cittadini, con il controllo delle loro proprietà e dei microfocolai potenziali (sottovasi, teli plastici ecc.) completano il quadro». Sono ben 82 le ovitrappole presenti sul territorio comunale di Rovereto, che da più di 20 anni monitorano la situazione. «Quello che cerchiamo di fare – spiega ancora Stancher – è ottenere dei dati oggettivi, per poter inquadrare al meglio la gravità della situazione ed agire di conseguenza. I trattamenti anti-larvali sono di solito la soluzione più efficace, ma in casi di infestazione molto elevata o rischio di contagio da malattie trasmissibili dagli insetti, consigliamo alle autorità anche trattamenti con pesticidi, per uccidere gli esemplari adulti».













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