Aquaspace, rigettato il ricorso Il depuratore resta sequestrato
La Cassazione dà torto all’azienda. L’ad Tonelli: «Amareggiati perché sappiamo di aver lavorato sempre con correttezza». Il sindacato convoca per oggi l’assemblea con i dipendenti, anche di Tessil 4
ROVERETO. La residua speranza di ottenere il dissequestro del depuratore chimico di Aquaspace è naufragata ieri, con la comunicazione della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso dell’azienda. A parere della Cassazione, il provvedimento di sequestro è legittimo e pertanto viene confermato. Va pure detto che la Cassazione si esprime sulla correttezza procedurale, non nel merito della vicenda. Il consigliere delegato di Aquaspace, Karim Tonelli, commenta così la sentenza: «Non conosciamo ancora le motivazioni, ma solo l’esito negativo per il nostro ricorso. Siamo amareggiati e restiamo convinti di aver sempre lavorato bene, con correttezza e rispetto delle regole. Le procedure che impieghiamo nella depurazione sono le stesse approvate dalla regione Lombardia, ad esempio, dove sono considerate del tutto lecite». Altro Tonelli non aggiunge, ma è evidente che sebbene nessuno si attendesse rivoluzioni dall’udienza di mercoledì a Roma, una sentenza di dissequestro avrebbe avuto un altro impatto sulla vicenda di Aquaspace. Ora in azienda c’è preoccupazione, e le ragioni risiedono nelle affermazioni dell’azienda stessa, che - come era stato spiegato già nelle scorse settimane - può resistere ancora per poco, senza il proprio depuratore chimico. Aquaspace ha già licenziato quattro dei circa 15 operatori, ma ora tremano anche i circa 60 dipendenti di Tessil 4, dove si continua a lavorare a pieno ritmo, ma con il sospetto che si tratti di una scelta aziendale mirata a fare magazzino per prepararsi a rispondere alle commesse anche di fronte a un possibile stop produttivo. In altre parole, il timore è che l’azienda dando corso alle proprie dichiarate intenzioni, si stia organizzando per chiudere l’attività in via del Garda e riaprirla altrove. Tessil 4, per di più, ha bisogno del doppio depuratore (biologico e chimico) in piena efficienza e funzionalità per lavorare ai ritmi stabiliti. Oggi nel primo pomeriggio si svolgerà l’assemblea sindacale con tutti i lavoratori, sia di Aquaspace che di Tessil 4. Un momento di confronto già programmato a suo tempo, per fare il punto alla luce della decisione della Cassazione. Ora che la Corte ha però bocciato il ricorso di Aquaspace, vanno capite le prossime mosse della società. Dal punto di vista tecnico, i legali dell’azienda avevano cercato di dimostrare che le procedure seguite dal depuratore vanno valutate nella loro globalità, dove le sostanze acide e basiche vengono pretrattate per neutralizzarle, prima di essere ammesse al ciclo di diluizione. Ma per l’Appa è proprio la diluizione a non essere una procedura corretta, mentre per un altro servizio della Provincia, la Sava, sarebbe tutto in regola.
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