PRESENTAZIONE A VENEZIA 

Alice sul calendario di Miss Italia 

La reginetta di Vallarsa in quattro scatti ambientati in laguna



ROVERETO . E’ stato presentato a palazzo Ca’ Vendramin Calergi il nuovo calendario di Miss Italia, dedicato a Venezia e Jesolo. Le città che quest’anno sono state “a fianco” delle ragazze che hanno partecipato all’edizione 2017 del concorso di Patrizia Mirigliani. Con Jesolo nella parte di città ospitante e Venezia come partner indissolubile della bellezza. E Alice Rachele Arlanch protagonista “in carne ed ossa” oltre che in immagine su ben quattro fotografie. Quello presentato ieri viene definito “Il calendario del rispetto”, che coglie quest’occasione per reclamare il dovere di tutti nei riguardi della bellezza, delle donne, dell’ambiente e dell’architettura. «Questo calendario – spiega Linda Damiano, presidente del Consiglio comunale di Venezia - è l’espressione della poesia e dell’eterna bellezza, oltre a ribadire l’impegno e il sostegno alla campagna #EnjoyRespectVenezia con la quale ricordiamo a turisti e cittadini che la bellezza per essere tutelata e salvaguardata, va rispettata». «Siamo entusiasti di questo lavoro – le ha fatto eco Flavia Pastò, assessore alla Cultura del comune di Jesolo - perché ha colto l’essenza della nostra città; il fotografo infatti ha saputo raccontare la bellezza di una città come la nostra che non è soltanto turismo ma anche e soprattutto, natura». Né lustrini né pose glamour ma bellezza e cultura declinati al femminile. È questo il senso del reportage di Miss Italia dove protagonisti sono anche i luoghi, scenari dal grande fascino come Venezia e la sua laguna, interpretati dall’obiettivo di Gabriele Micalizzi, fotogiornalista in zone di conflitto, scelto dalla patron per raccontare il concorso. «Il calendario è espressione di una bellezza non patinata, molto vicina alle tinte neorealiste che illuminano il bianco e nero degli scatti – ha scritto Patrizia Mirigliani in una nota - È la sintesi, con la sua sfida al multiculturalismo e alle differenze, della modernità di un Paese che, dopo 78 anni, ancora plaude al passaggio di Miss Italia». «Il Concorso – ha concluso la patron – ha un legame con la tradizione ma raccoglie le sfide imposte dalla contemporaneità con uno sguardo rivolto al futuro. Non c’è modernità che tenga davanti alla favola: le bambine, anche nel terzo millennio, continuano a sognare di potere indossare la corona subendo il fascino “aristocratico” di Miss Italia». (c.l.)













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