È identico all’ iPhone X ma è solo una patacca
Un giovane roveretano lo ha acquistato da un campano a un terzo del suo valore Grazie alle telecamere l’uomo è stato identificato e denunciato per truffa
ROVERETO. Credeva di avere fatto l’affare della vita, comprando per 500 euro un iPhone di ultimissima generazione, che il venditore, un uomo di origini campane con cui era venuto in contatto tramite Internet, aveva pagato 1359 euro solo due mesi fa. E invece si era solo fatto rifilare la versione 4.0 del “pacco” reso celebre nel mondo da Nanni Loy. Erede contemporaneo di infiniti esempi: dalla stecca di sigarette perfettamente confezionata con un pacchetto ad una estremità, un altro all’altra e paglia in mezzo, allo stereo che dentro il guscio, perfetto e completo, ha solo un mattone ben fermato perché non balli. Nel caso specifico, il “guscio” è identico a quello dell’iPhone X, sia nel design che nei marchi, e pure il sistema grafico è perfettamente uguale a quello installato dalla casa di Cuppertino. Ma la “macchina” è in realtà una patacca made in Hong Kong, con prestazioni grottesche. La guardia di Finanza di Napoli ne ha sequestrati a migliaia nel febbraio scorso. Ma evidentemente in giro ce ne sono ancora. Prodotti e venduti legalmente, escono dalla fabbrica con adesivi che coprono i falsi marchi Apple, sia sull’apparecchio che sulla scatola. Basta staccarli per avere pronto il “pacco” da rifilare al malcapitato di turno. Che peraltro viene convinto anche con un altro “accessorio” decisivo: lo scontrino, perfettamente contraffatto, di una notissima catena che vende elettronica da cui risulta l’acquisto di quell’ iPhone pagato al prezzo di mercato. Insomma, se qualcosa doveva insospettire la vittima era la proporzione dell’affare: uno sconosciuto che ti dà qualcosa ad un terzo del suo valore non è normalissimo. C’è anche chi crede a Babbo Natale, ma siamo in aprile. La cosa forse più straordinaria è che almeno per questo caso, il truffatore non la farà franca. Quando si è accorto del raggiro, il giovane roveretano si è rivolto alla Guardia di Finanza. E l’acquisto era avvenuto in un luogo “coperto” da una telecamera di sorveglianza. Dalle immagini è stato possibile risalire alla targa e all’auto, risultata intestata alla madre di un uomo che poi il truffato ha riconosciuto, chiudendo il cerchio. I. A è stato denunciato per truffa e vendita di merce contraffatta. La Finanza raccomanda attenzione: il rischio di essere truffati, quando il prezzo è molto conveniente, è alto. E dietro la contraffazione c’è la criminalità organizzata, soprattutto la camorra. (l.m)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.