Rovereto: concluso il riordino del fondo librario appartenuto a Carlo Belli
Le numerose opere, circa 7000 volumi, sono conservati presso l’Archivio del Mart e alla Fondazione Museo Civico di Rovereto. Foto: Mart
TRENTO. Avviato nel 2019, si è concluso il riordino del fondo librario appartenuto a Carlo Belli, conservato nell'Archivio del '900 del Mart di Rovereto. Circa 7000 volumi, già precedentemente catalogati - sottolinea una nota del Mart - sono stati riorganizzati per gruppi tematici, in base ai vari argomenti che hanno appassionato Belli. I materiali più delicati sono stati disposti in contenitori adatti alla conservazione.
Carlo Belli è uno degli intellettuali di spicco nel dibattito artistico dell'Italia degli anni Trenta, con interessi che spaziano dall'arte all'architettura alla musica, dall'archeologia alla politica. Nato a Rovereto nel 1903, nipote dello scultore Carlo Fait, cugino di Fausto Melotti, frequenta i giovani roveretani legati all'ambiente d'avanguardia futurista di Fortunato Depero. Fin da giovane collabora con giornali e quotidiani locali scrivendo di musica e di arte; come giornalista lavora dapprima per il Popolo di Brescia, poi, dopo la Seconda guerra mondiale, a Roma per Il Tempo. Il nome di Carlo Belli è legato alla storia della critica dell'arte per il suo libro Kn, punto di riferimento teorico per le sperimentazioni nel campo dell'arte astratta, soprattutto per gli artisti del gruppo milanese della Galleria Il Milione. Coltiva numerosi interessi: condivide gli intenti degli architetti razionalisti, è appassionato di musica, suona la viola e compone brani, si interessa di politica, di religione, di archeologia classica. Grazie a una sua idea nel 1961 inaugura a Taranto la prima edizione del Convegno di Studi per la Magna Grecia. Il vasto archivio, conservato tra il Mart e la Fondazione Museo Civico di Rovereto, è costituito da una ricca corrispondenza, articoli, saggi e componimenti, appunti, materiale a stampa, fotografie.