Trova 550 euro sulla strada e li porta ai vigili urbani 

Il bel gesto. Grande sorpresa, ieri mattina, per un rivano nei dintorni del Brolio: dalla busta spuntano fuori undici banconote da 50 euro: «È un mese di pensione, ma non voglio rimorsi» 


Gianluca Marcolini


RIVA. Fare finta di nulla, metterseli in tasca e andare a spenderseli in assoluta libertà e tranquillità. Oppure, richiuderli nella busta, consegnarli ai vigili urbani e concorrere, così, al premio di “cittadino dell’anno”. Più che bello è un atroce dilemma, quello che ha attanagliato, ieri mattina, un rivano incappato casualmente nel ritrovamento della vita, o quasi. Nei pressi del monumento a Cesare Battisti (in zona Brolio, davanti alla Rocca), caduta in terra, probabilmente fuoriuscendo da qualche tasca o borsa, c’era una busta che poi è risultata essere piena zeppa di banconote da 50 euro, undici in tutto, per un ammontare di 550 euro. Una discreta somma di denaro.

«Ho chiesto ad alcuni operai, che erano nei dintorni, se la busta fosse loro, ma mi hanno risposto di no e dunque me la sono portata via per cercare di capire cosa contenesse e soprattutto di chi fosse», spiega Camillo dei Sabbioni, come si identifica il rivano («Mi conoscono tutti perché lavoro spesso in spiaggia ai Sabbioni, l’estate, do una mano nelle varie attività»).

«A quel punto ho visto che sulla busta c’erano delle righe con numeri e parole, come un elenco di cose da fare o da acquistare - prosegue il rivano, tra i primi tra l’altro a varcare la soglia, ieri mattina, della nostra nuova redazione in via Maffei, in pieno centro storico a Riva - dopodiché ho cominciato a tastare la busta e ho capito che all’interno c’era qualcosa. Pensavo a un documento, dei fogli. Si può immaginare la mia sorpresa quando ho cominciato a tirare fuori quelli che pensavo essere dei semplici fogli e che invece erano delle banconote da 50 euro, per un totale di 550 euro, praticamente l’equivalente di un mese della mia pensione». È lì che ha cominciato a insinuarsi il tarlo: che fare con questi soldi? Le opzioni non erano molte. Anzi, solo due.

«Potevo fare finta di niente, buttare la busta che non conteneva nessun indizio che facesse risalire all’identità del proprietario, e mettermi in tasca questi soldi. Oppure, prendere i soldi, rimetterli nella busta e andare al comando dei vigili urbani consegnando il tutto a chi di dovere per cercare il legittimo proprietario, senza neppure sapere se c’è una percentuale che spetta a chi ritrova dei valori», sottolinea Camillo, che conclude: «Ci ho pensato un istante e ho deciso di fare quella che secondo me è la cosa giusta perché questi soldi, che non sono affatto pochi, soprattutto per me, non mi avrebbero cambiato la vita mentre è impagabile la sensazione di aver compiuto un gesto che ritengo giusto. E così ho deciso di andare dalla Polizia locale».

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