Santi: «Da Zanoni un’uscita infelice»
Riva. «È falso e pretestuoso sostenere che con la rinuncia alla candidatura dell’ex sindaco Claudio Molinari la difesa della tenuta democratica e sociale della città sarebbe tutta sullo schieramento...
Riva. «È falso e pretestuoso sostenere che con la rinuncia alla candidatura dell’ex sindaco Claudio Molinari la difesa della tenuta democratica e sociale della città sarebbe tutta sullo schieramento di sinistra»: lo dice la candidata sindaca rivana del centrodestra Cristina Santi, in risposta alle affermazioni ieri su queste pagine dell’assessore del Pd Alessio Zanoni. «Quella di Zanoni – sostiene Santi – è un’uscita infelice, perché serve solo a gettare discredito sulle altre formazioni politiche. Questa, in termini civili prima che politici, costituisce diffamazione ed è contraria e opposta ai principi democratici. Ricordo all’assessore che attualmente la coalizione di centrodestra è formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e lista La Rocca. Sarebbe bene richiamare alla memoria dell’ideologo dell’anzitutto che la componente di centrodestra alle ultime elezioni è espressione della maggioranza del consenso elettorale e garantisce la tenuta democratica e sociale laddove governa». «Riva nella storia – aggiunge il consigliere leghista Luca Grazioli, chiamato in causa da Zanoni per i suoi ammiccamenti a CasaPound – è stata dominata da Goti, Longobardi e Franchi; venduta, riscattata, occupata in fasi alterne, addirittura devastata, occupata anche dalle truppe napoleoniche e oggi, nel 2020 a detta di qualche onnisciente la città deve essere necessariamente “difesa della tenuta democratica e sociale” da una destra in preda a una deriva estremista. Oltre a essere fuori dal mondo, questa peggiore sinistra mostra nervosamente l’ossessione di chi non sa vivere senza nemici e rancore». M.CASS