Il lavoro dei vigili per contenere i detriti nel lago 

A Nago - Torbole. Prima dell’alba le squadre di Riva sono uscite  per posizionare le reti di contenimento, strappate poi dal vento



Nago - torbole. Il forte vento da sud e le onde alte ieri hanno vanificato gli sforzi dei vigili del fuoco di Riva del Garda, che sabato mattina hanno lavorato per posizionare circa 800 metri di reti alle foci del Sarca, ed evitare che i tronchi e i detriti trasportati dalla prevista piena finissero nel lago di Garda. «Attorno alle 5 di sabato mattina i vigili del fuoco di Riva sono stati allertati a causa della portata del fiume Sarca, che in alta Val Rendena aveva superato la soglia critica, e si sono portati immediatamente alla foce per posizionare le reti per il contenimento del materiale trasportato dalla furia dell'acqua – ha dichiarato il primo cittadino di Nago-Torbole, Gianni Morandi, presente sul luogo per assistere alle operazioni di posizionamento della barriera protettiva, e monitorare la situazione fin dalle prime luci dell’alba - purtroppo non solo i volumi d’acqua, ma anche le precipitazioni violente e le folate di vento hanno vanificato buona parte del lavoro fatto dai pompieri, e con le reti divelte il materiale portato dal fiume si è riversato nel lago, depositandosi sulle spiagge torbolane».

Le reti posate alle foci del Sarca impediscono che rami, tronchi e materiale vario che nel tempo si è accatastato lungo le rive del fiume possa finire in tutto il lago e causare anche disservizi alla navigazione. Con la posa delle reti tutto viene circoscritto e poi, con un lavoro lento e delicato, raccolto e conferito in discarica. L’ondata dello scorso agosto ha effettuato una sorta di “pulizia naturale” degli argini, ma grande è stata comunque la quantità di materiale che è finito in acqua, in una piena ben maggiore di quella estiva, impegnando per tutta la giornata i Vigili del Fuoco rivani. «Abbiamo allertato immediatamente alcune ditte della zona, che sono intervenute in quattro con gru e mezzi di servizio per prelevare il legname, posizionandosi in vari punti delle spiagge – ha aggiunto Morandi – un lavoro portato avanti ad oltranza, con la speranza che ciò che inevitabilmente si disperderà nel lago sia solo una quantità minima». S.BASS.













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