Appalto per le mense, la Risto3 ricorre al Tar
L’azienda trentina è arrivata seconda. In ballo 12 milioni di euro in sei anni Il servizio riguarda quasi mezzo milione di pasti negli istituti dell’Alto Garda
ALTO GARDA. “Spodestata” dalla titolarità di un appalto assai sostanzioso che da anni era su appannaggio, la Risto 3 non ci sta e ha fatto ricorso al Trga di Trento per l’annullamento, previa sospensione, degli atti di gara per l’affidamento del servizio di ristorazione presso le mense scolastiche gestite dalla Comunità Alto Garda e Ledro: si tratta di ventidue strutture di cui undici dotate di punto cottura, che forniscono agli studenti complessivamente circa 454 mila pasti su base annua, di cui 428 mila per le mense scolastiche delle scuole primarie e secondarie di primo grado e 26 mila per le scuole secondarie di secondo grado e per gli istituti di formazione professionale. L’importo a base dell’appalto contestato è di poco meno di dodici milioni di euro (11.952.000 euro per la precisione) riferito a una durata di sei anni compreso l’eventuale rinnovo alle stesse condizioni contrattuali e compreso l’eventuale affidamento del servizio a favore degli utenti della scuola materna di Nago-Torbole (pari a 102 mila euro complessivi per sei anni). Entro il termine stabilito per la partecipazione alla gara erano pervenute due offerte che sono state sottoposte al giudizio da parte della commissione tecnica appositamente costituita. Vista l’entità della cifra in ballo, dell’appalto si è occupata l’agenzia provinciale deputata (l’Apac), che aveva trasmesso alla Comunità di valle la documentazione relativa all’offerta presentata dall’impresa prima classificata, la Markas srl di Bolzano, per la verifica della congruità. A ottobre di quest’anno dall’ex C9 aveva verificato le giustificazioni e aveva risposto ritenendo congrua l’offerta, dopodiché Apac ha comunicato l’aggiudicazione alla Markas. A quel punto la Risto 3, titolare della seconda e ultima offerta, si è opposta all’esito e ha deciso di portare la faccenda davanti al Tar. Da parte sua, la Comunità Alto Garda e Ledro ha intenzione di difendersi, «valutate congrue, per quanto rientrante nella propria diretta competenza, le procedure che sono state adottate e le motivazioni che sono state formulate a relativo a supporto dei provvedimenti e non apparendo fondati i motivi che stanno alla base del ricorso, con particolare riguardo agli atti posti in essere dalla Comunità nell’ambito della procedura di gara»: l’incarico di rappresentanza è stato affidato per 24.951 euro all’avvocato Flavio Maria Bonazza con studio a Trento. (m.cass.)