Andrea Cretti, il bocconiano che a Riva ha scelto i fiori di famiglia
Sul Garda 15mila metri quadrati di serre riscaldate dove si producono 800mila tra fiori e piante da orto. Con un occhio di riguardo all’ambiente: riuso dell’acqua piovana, riduzione dei fitofarmaci, abolizione della plastica
RIVA DEL GARDA. La storia che raccontiamo oggi ci porta a scoprire anche a Riva del Garda, città turistica, un’azienda florovivaistica, che dà lavoro a ben 10 dipendenti fissi ai quali vanno aggiunti un’altra decina di stagionali nei periodi di punta. Ma c’è un’altra cosa sorprendente in quest’azienda famigliare
segnalataci dal presidente dell’associazioni floricoltori Mario Calliari: dal 2019 è entrato in azienda un giovane appena laureato alla Bocconi di Milano con una magistrale in management. Parliamo di Andrea Cretti, trentenne, che con la sua entrata in azienda ha dato una svolta alla fase più importante ai fini del reddito, ossia quella della vendita diretta che nell’arco di pochi anni è passata da una piccola parte, mentre le vendite venivano fatte quasi tutta all’ingrosso in un’azienda con garden che vende oltre il 50% della propria produzione direttamente al dettaglio nel garden realizzato a Sant’Alessandro di Riva.
Sono piante di fiori prevalentemente ma anche di ortaggi nei momenti dei trapianti. Il totale delle piantine prodotte e vendute è nell’ordine delle 800 mila fra fiori e piante da orto. Il solo garden dà lavoro a cinque persone fisse oltre al responsabile che è appunto Andrea Cretti. Questo il nome del punto vendita: Cretti Garden Center. Fino ad ora lui opera come collaboratore ma sono in fase di costituzione di una società agricola semplice con il papà, afferma il giovane.
Ma la famiglia Cretti ha realizzato anche un B&B di 24 posti letto che viene aperto da aprile a ottobre. A seguire questo settore sono state inserite tre persone: due sulle camere e una per fare le colazioni.
Ma perché la scelta di un bocconiano di gestire un garden? «Bella domanda», esclama Andrea, «sicuramente la passione per le attività svolte nell’azienda di famiglia è stata determinante, dopo la laurea ho visto questa scelta in alternativa alla possibilità di svolgere la professione di commercialista come una prova, che devo dire che è andata bene. Poi visto che le cose girano nel verso giusto, la decisione di investire da tutti i punti di vista sull’azienda».
L’organizzazione aziendale
L’azienda si sviluppa su 15 mila metri quadrati di serre tutti riscaldati, ed i fiori coltivati sono quelli richiesti nelle varie stagioni dell’anno. Si parte a primavera con i gerani, le begonie, le viole, poi ad autunno i ciclamini e le stelle di Natale che devono fiorire appena in tempo per le feste di Natale. Come detto, la maggior parte del prodotto trova il canale della vendita diretta nel garden, il resto, un po’ meno del 50% , viene ancora venduto all’ingrosso. E la concorrenza dal Veneto si sente? «A primavera no, sotto le feste di fine anno sì», afferma Cretti.
Fra i progetti futuri sicuramente l’ampliamento del garden, in quanto il punto vendita è strategico per l’azienda. Va rilevato, precisa Cretti, che «il settore è notevolmente cambiato, è sempre più importante la comunicazione diretta con il cliente, e per questa una grande importanza è riservata ai social, ma anche alla realizzazione di eventi in azienda che ti permettono di incontrare personalmente i potenziali clienti».
C’è ancora un sogno nel cassetto? «Certo, afferma, riuscire a ritagliarmi del tempo libero da dedicare ai miei hobby cominciando dai viaggi, ma anche delle belle camminate sulle nostre splendide montagne». Alla domanda se è pentito della scelta risponde di no, «però non è stata una scelta facile, anche
perché la mia formazione universitaria mi dà la capacità di analisi molto maggiore di un collega che ne è privo».
Cretti è molto in linea con l’esigenza di rispetto dell’ambiente in quanto è ben cosciente delle responsabilità dell’uomo in questa fase di impazzimento del clima al quale stiamo assistendo che va a toccare anche la commercializzazione delle piante da orto ma anche dei fiori, come ci ha ricordato il presidente dei
floricoltori Mario Calliari. «Per questo abbiamo fatte delle scelte tecniche che portano al contenimento delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Con i nostri pannelli fotovoltaici produciamo ben 30 KW di energia che ci rendono in buona parte autonomi nei consumi energetici, abbiamo anche impianto a biomassa da 270 KW, inoltre puntiamo ad un deciso contenimento nell’uso dei fitofarmaci che otteniamo con il metodo dell’agricoltura biologica», precisa Andrea. «Il nostro impegno su questo fronte è costante, ma non è sempre facile trovare delle risposte adeguate nella difesa rispettando l’ambiente. Anche l’acqua in esubero viene riciclata e riusata nell’irrigazione, così si inquina meno la falda freatica. Inoltre abbiamo realizzato un sistema di recupero dell’acqua piovana». «Il nostro obiettivo - precisa Cretti - è quello di arrivare ad un impatto ambientale sempre più ridotto».
E per il futuro? «L’eliminazione della plastica è il primo obiettivo che ci proponiamo». E gli amici bocconiani cosa dicono della tua scelta? «C’è chi la apprezza e chi la disprezza», conclude Andrea.