nel cortile delle scuole 

Al cineforum ci si va portando da casa le sedie o i cuscini

RIVA. C’è stato un tempo in cui, da Gassman padre a Scorsese, nelle parole dei cineasti il cinema era paragonabile a una “nuova-chiesa”: un luogo in cui potersi abbandonare con cieca fede, da un lato,...



RIVA. C’è stato un tempo in cui, da Gassman padre a Scorsese, nelle parole dei cineasti il cinema era paragonabile a una “nuova-chiesa”: un luogo in cui potersi abbandonare con cieca fede, da un lato, ma anche e soprattutto in cui fare comunità. Ed è in questo secondo senso – nonostante l’imperante crisi delle sale che mette in discussione il concetto – che Luogo Comune, realtà nata lo corso gennaio da una rete di associazioni locali, dà vita al suo personale cineforum.

Ogni lunedì sera alle 21 saranno proiettati dei film di animazione: lunedì 23 luglio “La mia vita da Zucchina”, uno di quei lungometraggi che finisce per far piangere più gli adulti che i bambini, poi “Zootropolis”, premio Oscar del 2017, infine il 6 agosto, “Coco”, il film che ha messo d’accordo la critica di tutto il mondo, per la sua straordinaria rappresentazione delle tradizioni messicane del “Dìa de los Muertos”. A fare da sala all’aperto, per l’occasione, il cortile della scuola di Rione Degasperi. «Ci sembrava infatti indicato - afferma l’assessore Alessio Zanoni - aprire un luogo d’istruzione alla comunità, facendone il cuore non solo di un quartiere emergente e multietnico come quello dell’Alboleta, ma dell’intera città». La partecipazione alle quattro serate (la prima si è svolta lunedì 16) prevede un simbolico costo – a famiglia, che sia essa composta da due membri o da una decina – di due euro, e il piccolo impiccio di doversi portare sedie o cuscini.

L’evento fa parte del più ampio calendario di attività del progetto “Le città invisibili” che, sotto la bandiera unica di Luogo Comune, vede riunite cooperative, associazioni e realtà assistenziali della zona. «Si tratta del piano vincitore del bando “Welfare a km O” di Caritro, la quale ne finanzia il 47% dei costi - spiega Paolo Tonelli, vicepresidente di Arcobaleno - mentre per la restante parte lo potremmo definire un “progetto autogenerativo”, che si fonda sulla raccolta sul territorio e sull’azione di volontariato». Dietro Luogo Comune, con la sede in via Marchi, sta dunque la duplice idea, aggiunge Tonelli, «da un lato di creare una rete sempre più ampia di volontari, dall’altro di non rivolgersi ai “vulnerati”, a chi già soffre, ma ai “vulnerabili”». (k.d.e)













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