il quesito

Referendum sugli orsi in val di Sole, Enpa attacca: «Consultazione farsa»

Gli animalisti dopo l'esito della consultazione che ha visto il 98% di sì: «Un vessillo per la Provincia da agitare davanti a governo e Europa per poter abbattere gli orsi»



TRENTO. "Lo pseudo-referendum anti-orsi che si è tenuto ieri in Val di Sole, e che è totalmente privo di rappresentatività, ha avuto un esito scontato, ampiamente previsto dall'Ente Nazionale Protezione Animali. La "consultazione" farsa non produrrà alcuna conseguenza di natura giuridica, dal momento che ha avuto, appunto, natura meramente consultiva e che ha coinvolto poche migliaia di persone". Lo scrive Enpa in una nota a proposito dell'esito della consultazione di ieri (27 ottobre) che ha visto alle urne la schiacciante vittoria dei sì.

Secondo l'associazione animalista, "il risultato dello scrutinio non può essere generalizzato in alcun modo, ma va necessariamente circoscritto a poco più della metà dei residenti della Val di Sole, il cui orientamento ursofobico peraltro era già ampiamente noto. Insomma, secondo Enpa, per conoscere gli umori dei circa 8.000 elettori (su oltre 12.000) non c'era certo bisogno di scomodare le urne".

Enpa sostiene che la "chiamata alle urne" aveva "una chiara connotazione ideologica", una "messinscena", "un vessillo che la Provincia autonoma di Trento vorrebbe agitare davanti all'Europa e al governo nazionale per avere la possibilità di uccidere liberamente orsi e lupi, prefigurandone di fatto l'eradicazione".

Secondo Enpa, "la popolazione della Val di Sole, come quella di altre zone del Trentino, è oggetto di un inqualificabile progetto di strumentalizzazione ed è vittima di una manipolazione demagogica con l'obiettivo di terrorizzare i residenti e, quindi, di creare un clima di opinione favorevole ai massacri di animali", si legge ancora nella nota. 













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