Provincia e Università di Padova, c’è l’accordo per studiare le materie prime critiche in Trentino
Tra gli obiettivi la creazione di un database, che chiarirà la quantità e la qualità di questi elementi presenti in zona: sono considerati essenziali per la transizione verde a livello europeo
TRENTO. La Provincia di Trento collaborerà per due anni con il dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova per realizzare uno studio sulla distribuzione e la consistenza delle materie prime critiche sul territorio provinciale. L'accordo di collaborazione approvato dalla Giunta provinciale - si apprende - durerà due anni e riguarderà il Servizio industria, ricerca e minerario, con il supporto del Servizio geologico.
"Gli esiti dello studio saranno messi a disposizione di Ispra. Si tratta di un'attività diretta a verificare la presenza e consistenza effettiva di eventuali materie prime critiche sul territorio trentino, necessaria per andare al di là delle attuali conoscenze basate su dati storici che sono datati. È ancora tutto da approfondire in termini di reale consistenza e sostenibilità ambientale. Per noi l'attenzione per il territorio resta prioritaria", ha chiarito l'assessore competente, Achille Spinelli.
Le materie prime critiche sono materiali caratterizzati da un elevato valore strategico. Sono considerate fondamentali dall'Unione europea per la transizione ecologica e digitale. Un decreto legge del giugno scorso ha introdotto disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico, disponendo tra l'altro l'elaborazione di un Programma nazionale di esplorazione a cura di Ispra. Il programma prevede innanzitutto la raccolta e l'armonizzazione dei dati minerari pregressi relativi ai giacimenti coltivati in passato. Il primo passo sarà il consolidamento delle conoscenze esistenti sulla distribuzione ed entità di risorse geominerarie.
L'indagine preliminare che la Provincia realizzerà con l'Università di Padova aiuterà a capire cosa è effettivamente presente in termini di materie prime critiche sul territorio trentino, con la creazione di un database aggiornato e georeferenziato. L'onere finanziario complessivo derivante dalla collaborazione ammonta a 161.030 euro, di cui 120.030 euro a carico del bilancio provinciale e 41.000 euro a carico del Dipartimento di geoscienze dell'Università di Padova.