Pronta la difesa del Cmf al ricorso di Palù per l’uso dell’acqua
Pergine. Prime reazioni a seguito del ricorso che il Comune di Palù del Fersina ha presentato al Consiglio di Stato a Roma a proposito della concessione sul rio Sigismondi a scopo irriguo ottenuta...
Pergine. Prime reazioni a seguito del ricorso che il Comune di Palù del Fersina ha presentato al Consiglio di Stato a Roma a proposito della concessione sul rio Sigismondi a scopo irriguo ottenuta dal Cmf Viarago (e di conseguenza dal Cmf Valle dei Mocheni, di 2° grado). Nel senso che gli interessati si sono dovuti rivolgere ad un avvocato per “resistere in giudizio”. Luigi Sittoni (presidente Cmf Viarago) e Franco Paoli (presidente Cmf Sant’Orsola e del Cmf Valle dei Mòcheni) insieme al segretario Alex Beber, hanno incontrato l’altro giorno i tecnici della Federazione per un appoggio nella vicenda che vede coinvolti anche gli uffici della stessa Provincia oltre che il Comune di Sant’Orsola.
Un passo indietro
Il Cmf Viarago (e con esso anche il Cmf Valle dei Mocheni) aveva ottenuto parere positivo alla richiesta di poter realizzare un’opera di presa sul rio Sigismondi (territorio comunale di Palù del Fersina) per derivare acqua a scopo irriguo Nel contempo aveva chiesto (e ottenuto) l’autorizzazione (da parte del Comune di Pergine) a costruire un bacino di accumulo sul territorio della frazione perginese di Viarago. La nuova derivazione autorizzata dalla Provincia servirebbe appunto alle coltivazioni di Viarago il cui impianto irriguo è collegato alla rete che coinvolge anche il Cmf Sant’Orsola. Nello stesso tempo, la nuova portata (12 litri/secondo) verrebbe utilizzata come riserva dell’intera rete in caso di guasti o rotture della derivazione dal rio Molini (sponda destra del Fersina) che attraversa l’alveo (e che ha registrato una rottura a fine ottobre per circa 100.000 euro di danni).
Viste le necessità di Viarago, i Servizi provinciali del settore hanno condiviso la richiesta concedendo l’autorizzazione senza dover interpellare il Comune di Palù, in quanto, sia l’opera di persa che la condotta di derivazione verrebbero realizzare su terreno esclusivamente della Provincia. Il progetto dell’opera di persa, con la condotta e il bacino di accumulo prevede una spesa di circa 1.250.000 euro per il quale è stato chiesto il finanziamento sul piano di sviluppo rurale.
Pronta le controdeduzioni
Le stesse motivazioni alla base dell’autorizzazione alla derivazione saranno inviate al Consiglio di Stato a Roma a supporto della concessione ottenuta. Si tratta appunto di derivazione per necessità irrigua, vista anche la scarsità esistente per le coltivazioni di Viarago-Sant’Orsola. A Roma saranno anche inviate le motivazione per le quali la Provincia ha respinto la richiesta di derivazione (per acqua potabile) presentata dal Comune di Palù, sempre sul corso del rio Sigismondi.
La Provincia aveva respinto la richiesta in quanto, Palù del Fersina ha 42 litri al secondo in più del fabbisogno, secondo i parametri. La risposta da parte del Consiglio di Stato sembra possa giungere entro il prossimo autunno. R.G.