fornace, il bilancio del sindaco 

«Persi a Fornasa 60 anni di lavoro di imboschimento»

FORNACE. I sopralluoghi nel possedimento boschivo della Fornasa in val Cadino danno un’immagine disastrosa delle devastazioni causate dal vento e dalla pioggia che hanno imperversato nei giorni di...



FORNACE. I sopralluoghi nel possedimento boschivo della Fornasa in val Cadino danno un’immagine disastrosa delle devastazioni causate dal vento e dalla pioggia che hanno imperversato nei giorni di fine ottobre e inizio novembre. Lo puntualizza in un comunicato il sindaco Mauro Stenico, con un bilancio danni non ancora del tutto definito. «In primo luogo - puntualizza - non sappiamo se il legname caduto potrà essere destinato, né eventualmente in quale quantità, a combustibile, o a vendita in altre modalità, magari ad uso cippato o altre opportunità. Per questa ragione non si può dire che esso verrà utilizzato solo come legna da ardere. In relazione alle piante cadute, si può tranquillamente parlare di migliaia e migliaia di alberi caduti nella zona Fornasa, alberi comprendenti anche il pregiatissimo cirmolo, larici e altro. Inoltre, una stima “visiva” delle perdite fa parlare di decine di migliaia di metri cubi persi. Per questi motivi, siamo certi di poter affermare che il lavoro compiuto da 50-60 anni a questa parte, in termini di imboschimento e manutenzione, sia andato totalmente perduto. In termini economici, il danno risulta al momento inestimabile».

La proprietà della Fornasa si estende su una superficie di 717 ettari ed è costituita da un unico complesso, collocato sul versante sinistro meridionale della Val Cadino, laterale della media valle dell'Avisio. La fascia boschiva basale è caratterizzata dalla pecceta altimontana, mentre la fascia superiore ai 1800 metri rientra nella parte produttiva, corrisponde alla pecceta subalpina, dove all’abete rosso si consocia facilmente il larice e il pino cembro. Appartenente fin dal XII secolo alla Comunità Pinetana, divenne proprietà del Comune di Fornace attraverso un rogito notarile nel 1519. (f.v.)













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