Nuove regole per l’utilizzo dell’acqua del Fersina 

Le disposizione dell’Aprie. L’Agenzia provinciale ha fissato modalità diverse per la gestione  della centrale idroelettrica nel periodo dell’irrigazione dei campi tra inizio aprile e fine ottobre 


ROBERTO GEROLA


Pergine. Maggior tutela dell’ambiente e delle acque del Fersina (e di conseguenza delle coltivazioni) con le nuove disposizioni emesse in questi giorni con una determina dell’Aprie, l’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia. Si tratta di nuove modalità gestionali della centrale idroelettrica di Canezza, nel corso del periodo irriguo è quindi dal 1° aprile al 31 ottobre. Da ricordare che la concessione di acqua a scopo idroelettrico rilasciata dalla Provincia è di 2.000 litri al secondo e che la stessa è ancora in fase di istruttoria per il suo rinnovo (sono ormai circa tre anni che la centrale funziona in proroghe). Ma occorre anche dire che un misuratore è posto sul canale di adduzione dell’acqua nel Bacino Cimadom e che le modalità gestionale impartite si basano sulla portata registrata dal misuratore stesso. Con la clausola che il Dmv deve sempre essere tutelato prioritariamente al prelievo nel torrente Fersina.

Colpi d’ariete dannosi

Le nuove modalità si riferiscono a quanto riscontrato nel corso dell’attuale stagione irrigua in attesa appunto dei prossimi procedimenti di valutazione di impatto ambientale dell’impianto ma anche del rinnovo delle concessioni idriche coinvolte. E comunque tendono a evitare i “colpi d’ariete” particolarmente dannosi all’impianto

Le modalità da attuare variano secondo i valori di portata (la media giornaliera) i litri al secondo. Solo se la portata è superiore ai 1.000 l/s le modalità gestionali sono libere e a discrezione del concessionario. Una eventualità questa piuttosto remota vista la situazione perdurante. Per la portata superiore o pari a 600 l/s è inferiori a 1.000 l/s, sono due le modalità consentite: funzionamento in continuo, con la portata minima consentita dai gruppi di produzione o con portata superiore se ritenuto conveniente; funzionamento intermittente con periodo di fermo macchine non superiore alle tre ore. Portata superiore o pari a 300 l/s e inferiori a 600 l/s: funzionamento in continuo con la portata minima consentita da un gruppo di produzione; qualora la portata disponibile non fosse sufficiente a garantire nel tempo tale regime, i fermi impianto necessari per ripristinare il livello del bacino di carico non dovranno superiore le tre ore. Portata superiore o pari a 150 l/s e inferiori a 300 l/s: oltre al Dmv, rilasciare la metà della portata derivabile; quando la Portata derivata in queste condizioni supera i 150 l/s passare alla modalità appena descritta (Dmv e metà portata derivabile); quando la portata derivata in queste condizioni scende sotto i 75 l/s, interrompere la derivazione a scopo idroelettrico. Occorre sempre interrompere la derivazione a scopo idroelettrico, qualora la portata sia inferiore a 150 l/s Portata inferiore.

Il periodo di applicazione

La direttiva contenuta nella determina dell’Agenzia si chiude con il ribadire che «tali modalità andranno adottate nel periodo irriguo 1° aprile – 31 ottobre di ogni anno, fino a quando saranno disponibili adeguati dati di portata misurati in alveo in vista dei successivi procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di rinnovo della concessione in oggetto».













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