La missione «green» e il grande sogno europeo di Marianna Moser
Pensieri e azioni verdi. Perginese, 37 anni, sta costruendo un nuovo network Trentino-Europa
Pergine. «Credo nell'ambiente, è la mia missione di vita», professa Marianna Moser, 37 anni, di Pergine. Quando lo ritiene utile ovvero nelle sue mille iniziative green ne parla, ma preferisce applicarne con rigore i concetti traducendoli in progetti, azioni e realtà tangibili. In Trentino, in Italia e in Europa, dove Bruxelles è la sua seconda casa.
Ha spopolato nei social una sua immagine che la ritrae in un aereo diretta al Parlamento Europeo per consegnare un cubo in legno che tiene in mano. L'ideatore le siede accanto, è Federico Stefani (collaborano assieme da anni) di Vaia Team, gruppo di giovani all'opera in Europa ed Italia, uniti in rete per promuovere l'ambiente. Il loro prodotto più noto è il Vaia Cube costruito con legno recuperato dagli schianti prodotti dalla terribile tempesta Vaia del 2018. Oggetto iconico del riuso, amplificatore per cellulari, va a ruba nella rete. Marianna è la event manager del Team.
Lei mette le mani sui legni del padre falegname e nella campagna di famiglia fin da bambina: «ho imparato proprio allora a rispettare le regole della natura, organizzazione, fatica e concretezza. Ovvero sostenibilità ambientale, economia circolare e sviluppo eco-sostenibile prima che entrassero nei nuovi circuiti lessicali ed economici. Ma questi tre principi sono diventati anche spot, che temo». Perché vestiti d'un linguaggio abusato, quindi consumati prima ancora che gli investimenti in ambiente invertano decisamente il trend del mercato. Conserva un poster popolare di anni fa. Ricorda ed ammonisce che - l'albero è vita - la passione la porta alla conquista della laurea magistrale in diritto ambientale, indirizzo amministrativo, percorso europeo e transnazionale. L'Erasmus ad Anversa, il post laurea a Dublino con una borsa di studio presso la nota Mary Crotty Ltd, pubbliche relazioni, organizzazione di eventi per la grande distribuzione, Londra come epicentro.
Al rientro in Trentino la passione diventa lavoro, 11 anni fa. Costruisce una rete di iniziative organizzate in campo ambientale che lei ispira o affianca, dove di volta in volta è al lavoro come progettista, realizzatrice, collaboratrice ed in altri ruoli. Vive nella società nuova che si sta formando dal basso e contribuisce a darle forma, quella che si mobilita per i temi della sostenibilità complessiva del nostro modello di vita. Quella dei movimenti positivi che i contenitori usuali, partitici ad esempio, sono incapaci di rappresentare.
Come si definirebbe oggi? «Una idealista concreta».
In Trentino la conoscono come una moderna Musa della natura. Sempre in gruppo e tra persone diverse per vissuti ed esperienze, «perché l'ambiente è trasversale». Volontaria nelle campagne di acquisto eco-sostenibile, nel servizio civile in comune a Trento, organizzatrice della Marcia che chiama -fare pace con l'ambiente- e del primo festival dell'ambiente trentino con il Gruppo famiglie Valsugana. Introduce i principi ed iniziative eco-compatibili in Pergine festival e nelle iniziative di Aria, il team del Teatro cittadino. Progetta e coordina con H2O+ almeno una sessantina di esperienze green che coinvolgono i ragazzi dalle elementari alle superiori in molte località del Trentino. H2O+ ovvero l'associazione guidata da Manuela Vadalà, conosciuta in Irlanda: s'occupa della formazione al rispetto della natura, rivolta alle scuole. Climate change is an education problem, ha scritto sul suo profilo Marianna Moser.
«E' la formazione dei giovani in direzione ambientale la vera chiave di volta, assieme alle buone pratiche nel quotidiano, anche piccolo, casalingo». Per il Trentino inventa due progetti semplici quanto efficaci, che si diffondono nel territorio. “Lucina“, un laboratorio con cartoon sul tema del risparmio energetico e “Vanessa, la eco-vigilessa“. In questo, i ragazzi comminano multe alla rovescia ovvero consegnano foglietti premianti a chi meglio rispetta l'ambiente nel quotidiano. Due progetti richiesti anche fuori provincia. Con “Il mio lago blu” i ragazzi puliscono il lago di Caldonazzo da qualche anno. Anche nel 2020 pandemico, con 15 uscite. Coordina e progetta anche in Minimolla Design ovvero creatività per eco-allestimenti. Lungo l'elenco di premi e riconoscimenti europei e locali ottenuti per molte della iniziative avviate.
Agli inizi delle sue esperienze green Marianna Moser era considerata un'eccentrica sognatrice, ora l'invitano in meeting nazionali ed associazioni internazionali magari per discutere di digital marketing ed ambiente o per formare manager sensibili all'eco-sostenibilità del modello economico. Ed interverrà anche al Festival Francescano di questo fine settembre, poi in Veneto ed altrove. In Valsugana porta imprenditori nelle scuole dove i ragazzi propongono imprese green, idee importate in azienda. «Ai ragazzi porto spesso l'esempio dell'olandese Boyan Slat che a 16 anni ha ideato lo strumento per ripulire gli Oceani dalle plastiche. Dunque anche loro possono averne. Ho anche toccato con mano nei miei incontri con i giovani quanto Greta Thunberg li abbia influenzati. Infatti l'hanno riconosciuta come una di loro, portatrice di idee positive e l'hanno seguita».
Ora Marianna Moser sta costruendo una rete fra Trentino ed Europa, avviata nell'estate 2020 con giovani trentini all'estero rientrati per le ferie estive. Si professa europeista convinta, «i confini sono la negazione della nuova società. Oggi si può finalmente collaborare anche vivendo e lavorando in luoghi distanti. Io desidero contribuire a migliorare la mia terra e per questo sto mettendo in piedi un nuovo network Trentino-Europa. In febbraio tornerò a Bruxelles appositamente per imparare la progettazione europea, per far respirare la mia testa e portare a casa contenuti e metodi».
La considera la sua ultima sfida, per il momento. «Nell'ultimo decennio il Trentino dell'area pubblica specialmente s'è chiuso, ha perso il coraggio e la voglia di sperimentare. Agisce con schemi vecchi per affrontare temi nuovi- denuncia -. L'emigrazione di giovani capaci è una sconfitta per il mondo politico intero. Con il nuovo network tenteremo di recuperare almeno alcune teste che se ne sono andate, ho già trovato collaborazione. Le energie di Trentini in Europa potranno essere utili se trasferite da noi. Non servirà il loro rientro fisico, ma la circolazione delle loro idee, da portare a casa. E le nostre esperienze positive da esportare». Senza confini né limitazioni.
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