Famiglia Coop, sui conti pesano i negozi di vicinato 

Assemblea dei soci. Nonostante il 2° anno di fila con il bilancio in attivo (104 mila euro di utile) è stata sottolineata la preoccupante situazione nelle frazioni con molti punti vendita in rosso


ROBERTO GEROLA


Pergine. L’allarme lanciato dalla Famiglia Cooperativa Perginese una decina di anni circa l’insostenibilità della situazione (13 punti vendita che si reggono sul negozio di piazza Gavazzi, unico di oltre 200 mq) si era poi sopito. L’altra sera è tornato però con forza nel corso dell’annuale assemblea della Coop. Con forza perché l’ha ricordato il direttore Luigi Angheben, ma anche negli interventi successivi da parte degli esponenti della cooperazione come Roberto Simoni (presidente di Promocoop), o Renato Dalpalù (Sait). L’allarme è tornato dopo il secondo anno di bilancio in attivo e sempre con la preoccupazione di dover in qualche modo rimediare a una situazione che è stata definita unica nel Trentino. Del resto lo si era scritto in questa pagina ancora tre mesi fa quando in una nostra intervista (in vista dell’assemblea), il direttore Luigi Angheben lo aveva dichiarato apertamente.

I negozi delle frazioni soffrono

«Sono i negozi di vicinato - aveva detto Angheben - a soffrire maggiormente come quelli di Canale, di Costasavina, ma anche di Roncogno e di Valcanover (la sede storica). I residenti sono pochi, spesso si recano altrove a far la spesa più consistente. I costi di gestioni ci sono e non si possono abbattere. E il negozio di piazza Gavazzi è l’unica realtà che riesce a far fronte al “rosso” che c’è negli altri». «Certamente - il direttore aveva anche detto - ci sono situazioni che registrano un incremento (come Canezza) ma non è sufficiente». E su questa situazione si sono poi sviluppati concetti (anche con Franco Senesi, presidente della Cassa Rurale Alta Valsugana) che si riferiscono alla comunità, al ruolo della cooperazione, alla funzione sociale dei piccoli negozi di paese. Sono punti di riferimento per le piccole realtà, momenti di aggregazione indispensabili negli abitati di periferia. «La comunità perginese, in questo caso, senza la Famiglia Coop non sarebbe più la stessa», ha detto appunto Senesi ribadendo «la necessità che ogni soci si senta responsabile non sia socio solo per avere qualche utilità».

Bilancio e nuovo cda

I lavori, a parte l’approvazione del bilancio (presenta 104.000 euro di utile) e illustrato da Luigi Angheben e delle altre formalità, hanno registrato anche l’uscita perché non più eleggibile, di Falvio Tenni dalla presidenza. Anche lui è un probabile caso unico nella cooperazione trentina: entrato in Coop a 15 anni come commesso (anche in negozi vicini), ha terminato ieri dopo 58 anni di permanenza, come presidente dopo essere stato direttore e amministratore. Per questo ha avuto “parole d’oro” da parte di Marina Mattarei (presidente della Federcoop) che ha parlato anche della cooperazione in generale.

Le elezioni

Scontato l’esito delle elezioni: Monica Degasperi e Stefano Lazzeri Zanoni rieletti, mentre al posto di Flavio Tenni è entrato il candidato indicato, Claudio Fabian di Valcanover, presidente della scuola materna di Ischia. Lunedì prima riunione per nominare il nuovo presidente. Due i momenti dedicati a Flavio Tenni. La sua vice, Nadia Osler, a nome di tutti, gli ha donato una poesia: lei l’autrice, lei la lettrice. Una poesia-biografia di Falvio Tenni, in dialetto trentino e in rima. Poi il classico omaggio della targa ricordo. Tenni ha ringraziato commosso ricordando che la Coop era e sarà sempre la sua casa.















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