Cooperative e privati all’opera per sistemare spiagge e sentieri
A Baselga. Dipendenti della “Aurora” e volontari del Circolo Faida-Te e Asuc di Faida al lavoro lungo le sponde del lago della Serraia e per il ripristino dello sterrato per la cascata del Rio Negro
Baselga di piné. La primavera, quest’anno un po’ ritardata, ha visto riprendere l’attività di pulizia, sistemazione e abbellimento dell’altopiano di Piné con molta più determinazione a causa della tempesta Vaia. Un nutrito gruppo di dipendenti della Cooperativa Aurora, che fanno parte del progetto “Intervento 19” hanno lavorato alacremente per sistemare il lungolago dell’Alberon, il più colpito dalla tempesta. Numerosi gli alberi divelti che sono stati asportati dai boscaioli, ma molto è rimasto da fare anche agli operai che si occupano dell’ambiente.
Un lavoro certosino
Il lavoro più complicato è stato quello di pulire e raccogliere i residui dai rami, alle radici, dai rottami delle barche dei privati lasciati sui bordi del lago, a sistemare i prati, ormai privi di ombra, le panchine e i sentieri. Ora però quasi tutto il giro del lago è in ordine ma prima di ripulirlo fino in fondo, bisogna attendere la sistemazione di un tratto troppo esposto che la Provincia vuole consolidare, prima di dare il benestare alla percorribilità del girolago. Non solo l’amministrazione comunale si è data da fare per rendere più pulito e accogliente l’altopiano.
In campo le associazioni
Diversi privati hanno ripulito, come tutti gli anni, le strade comunali più nascoste e sistemato con piccoli lavori gli steccati rovinati. Chi ha fatto un lavoro veramente eccezionale sono stati gli instancabili e onnipresenti volontari del Circolo Faida-Te, in collaborazione con l'Asuc di Faida che hanno provveduto alla pulizia del sentiero che da Faida porta alla cascata del Rio Negro, compresi anche i sentieri di accesso alla cascata: che ora è accessibile a tutti. La partenza, dalla piazza di Faida seguendo un percorso ad anello ha toccato l’ex-miniera di quarzo, la cascata del Rio Negro, il sentiero che sale ai Crozi e il ritorno alla Faida.
Il percorso per arrivare alla cascata era inaccessibile a causa dei numerosi alberi e tronchi caduti nell’ottobre scorso, che ancora invadevano la carreggiata. Un’operazione veramente di molta pazienza e disponibilità perché ha richiesto anche il consenso dei proprietari privati dei fondi, ma che ha permesso i lavori di pulizia e di ripristino del sentiero di accesso.
Per l'occasione è stato pulito e reso agibile anche il sentiero che dalla cascata sale a Faida attraverso i "Crozi del Covel": un sentiero molto suggestivo e impegnativo consigliato, suggeriscono, però solo ai temerari.