Concessione in scadenza per l’acqua del Fersina 

Stet chiede il rinnovo, eventuali osservazioni vanno presentate in Provincia entro il 12 febbraio: da tempo pescatori e ambientalisti ne chiedono la tutela 


di Roberto Gerola


PERGINE. Più che mai d’attualità, l’argomento tutela del torrente Fersina. Alla fine di dicembre, Stet spa ha presentato in Provincia la documentazione necessaria per il rinnovo della concessione ad uso idroelettrico che ha fin dal 1984 delle acque del Fersina, concessione con la quale si alimentano le turbine nella centrale idroelettrica di Canezza. La captazione, come si legge nella documento emesso dalla Provincia, avviene con l’opera di presa posta a quota 732 metri nel territorio di Fierozzo, con una condotta forzata che si sviluppa sul versante destra orografico del torrente e attraversa il territorio comune di Sant’Orsola prima di arrivare a Canezza dove appunto sorge l’edificio sempre in riva destra. L’avviso permette a chiunque di presentare osservazioni e lo si dovrà fare entro il prossimo 12 febbraio. In sostanza, dal punto di vista burocratico, di parla di istanza di verifica di assoggettabilità a procedura di valutazione impatto ambientale. La pratica è in mano allo specifico ufficio per le valutazioni ambientali che fa parte del Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali. Tutti gli atti sono consultabili in questo ufficio.

In dicembre, proprio poco prima della presentazione della richiesta, la situazione del Fersina era stata oggetto di momenti importanti. Uno da parte dell’Unione pescatori trentini attraverso i Pescatori Fersina e Alto Brenta che avevano indetto una conferenza stampa, e pochi giorni dopo in sede consiliare con un ordine del giorno presentato dai gruppi di opposizione (Pd, Patt e Upt). All’unanimità si era votato di «dare mandato alla Conferenza dei capigruppo di organizzare una serata di Consiglio comunale informale e aperto dove tecnici del settore possano illustrare la problematica e le necessità d’intervento sul torrente Fersina, spiegando perché è urgente tenere in vita l’ecosistema. A tale incontro saranno invitati gli assessori provinciali competenti, nonché i consiglieri provinciali componenti le commissioni legate all’ambiente, in modo che anche tutto il mondo politico amministrativo provinciale possa essere chiamato alle proprie responsabilità».

C’erano però stati interventi sempre da parte dei Pescatori Fersina e Alto Brenta e in più occasioni anche negli anni passati e così anche del Cmf Agro Irriguo Perginese, che ha una propria concessione. Ed era intervenuta anche la voce del Comitato sorto a tutela del Fersina, ancora nel febbraio 2017 con Simone Petri (tecnico forestale e agricoltore bio di Zivignago) a lanciare la petizione “Ridiamo l’acqua al Fersina”. Il filo conduttore di queste iniziative è sempre quello: «Il torrente Fersina è soggetto a continui sbalzi di portata per colpa delle derivazioni idroelettriche a nord di Pergine», si scrive nel documento che il Comitato per la tutela del torrente sottopone alla Provincia. La questione risale al febbraio scorso quando lo stesso Petri lanciò su change.org una petizione per sottoporre la questione alla Provincia. Il Cmf Agro Irriguo Perginese aveva avviato la “battaglia” per avere l’acqua necessaria a scopo anche nel 2015 e si era giunti alla chiusura della centrale idroelettrica «per manutenzioni al bacino Cimadom». Ora, torna l’occasione per riprendere il disorso.

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