Avanza la “cittadella” dei piccoli frutti
Il cantiere al Ciré: livellato il terreno, una volta asfaltato servirà per parcheggi e movimenti automezzi
PERGINE. Dopo gli scavi e la realizzazione della parte edificata, la cittadella dei piccoli frutti al Ciré registra il livellamento del terreno per l’intera area tra lo stabilimento e la strada statale. Un colpo d’occhio dall’alto mostra ampi spazi che saranno in parte asfaltati per il parcheggio e i movimenti degli automezzi e più in generale a disposizione delle attività connesse alla lavorazione dei piccoli frutti. Il terreno livellato è parzialmente visibile anche transitando sulla statale. E pensare che cento anni fa vi atterravano gli aerei (gli ultimi per la verità, visto che le ostilità terminarono nell’ottobre del 1918). Gli stessi spazi sono ora destinati a tutt’altra attività. Stabilimenti e superfici esterne (comprese anche quelle destinate a coltivazioni) stanno ormai delineandosi su un’area strategica per la Coop Sant’Orsola, vista la vicinissima superstrada della Valsugana; area altrettanto strategica appunto cento anni fa, durante la Grande Guerra, con l’importante aeroporto lungo la linea difensiva sud dell’impero austro-ungarico e i suoi leggendari aviatori.
I lavori, iniziati nella primavera dell’anno scorso, sono seguiti con interesse dai vertici della Coop Sant’Orsola, ma anche dai cittadini e dai frutticoltori. Dal punto sociale, la costruzione di questa “cittadella” rappresenta una novità assoluta oltre che un punto di riferimento per l’economia locale ma non solo. Per questo le varie “tappe” sono seguite con una certa costanza: gli stabilimenti occupano 5,3 ettari (vi troveranno spazio lavorazioni, celle frigo interrate che sono 157, e gli uffici); l’area circostante (circa 10 ettari) sarà dedicata ai campi sperimentali per l’innovazione agronomica varietale, alle serre (per la produzione fuori stagione), ai giardini per i piccoli frutti, a viabilità e parcheggi.
I movimenti degli automezzi saranno piuttosto consistenti. Il prodotto sarà infatti conferito fresco e poi spedito dopo il “trattamento”: celle a bassa temperatura, celle a temperatura controllata; confezionamento per la vendita dopo cernita e controllo; infine, sigilli ed etichette prima dell’imballaggio e spedizione. Ma l’interesse della comunità è determinato anche dalla consistenza dell’investimento: 35 milioni di euro attraverso contributo provinciale e mutui bancari. La “cittadella” rappresenta l’opera più costosa effettuata a Pergine. (r.g.)