Al Curie lezione di teatro parlando inglese
Pergine, un gruppo di studenti hanno incontrato gli attori della compagnia tedesca “Familie Flöz”
PERGINE. Doppia lezione per alcune classi delle “Curie” ieri mattina nella biblioteca: di inglese e di teatro. Hanno, infatti, incontrato gli attori della compagnia teatrale tedesca “Familie Flöz” che hanno presentato lo spettacolo “Teatro Delusio” che i ragazzi avrebbero poi visto (in serata) al teatro comunale. Gli attori, in inglese, hanno prima illustrato la storia della compagnia, poi le maschere utilizzate, quindi come funziona una macchina in scena. Si sono poi cimentati in alcuni i esempi pratici, chiedendo poi a qualche studente volontario di provare le maschere e creare insieme una piccola situazione scenica.
Un’esperienza molto interessante seguita con particolare attenzione anche da alcuni insegnanti (con la vicepreside Marina Stenghel a portare agli attori il saluto del dirigente Chincarini), presente anche Denis Fontanari (direttore del Teatro comunale), frutto di un accordo tra Compagnia teatrale e “Curie”.
L’incontro aveva come motivazione il contatto scuola – teatro. Occorre dire che dall’inaugurazione del Teatro Comunale di Pergine, è la prima volta che la compagnia che lo gestisce e l’Istituto Marie Curie operano così a stretto contatto per avvicinare i ragazzi al teatro. E non poteva essere scelto un momento migliore: trovarsi a stretto contatto con un lavoro teatrale della compagnia tedesca “Famlie Flöz”, conosciuta ormai in tutta Europa per quel mix di leggerezza e impegno, incanto e riflessione che ha sempre contrassegnato tutti i suoi lavori.
«La scuola - ci ha detto Marina Stenghel - nella scelta delle opere teatrali privilegia spettacoli “didattici” di autori e opere, cioè, inseriti nel programma , non come se il teatro fosse solo supporto e rinforzo dell’apprendimento, ma per il fatto anche che il teatro è un linguaggio capace di parlare e di arrivare direttamente alla testa dei ragazzi. E’ paradossale che in un’epoca dove si moltiplicano le sorgenti comunicative, si parla sempre di più di “difficoltà di comunicazione”. Il teatro, invece, con la sua immediatezza e semplicità, con un linguaggio e un codice collaudati da 25 secoli è sempre attuale e anche vincente».
Interessante è stato poi vedere alcuni studenti indossare le maschere (molto espressive) e adeguarvi il corpo con specifici movimenti. Gli attori sono tre ma in “Teatro Delusio” con fulminee trasformazioni , costumi raffinati, suoni e luci ben concepite mettono in scena ben 29 personaggi. Con le maschere indossate, gli attori non pronunciano parole ma parlano con gli atteggiamenti del corpo, una sorta di specializzazione del mimo classico.
Il tutto è avvenuto in lingua inglese con gli studenti chiamati a comprendere quello che gli attori diceva, pur nel linguaggio tecnico del teatro.