Ok dal Consiglio provinciale, in Trentino arriva il «divieto di palloncini»
Passa il disegno di legge di Claudio Cia: vietato liberare nell'aria i palloncini di plastica abitualmente utilizzati in occasione di feste, eventi pubblici, ricorrenze o manifestazioni anche sportive
TRENTO. In Trentino sarà vietato liberare nell'aria i palloncini di plastica abitualmente utilizzati in occasione di feste, eventi pubblici, ricorrenze o manifestazioni anche sportive. Lo prevede un disegno di legge approvato oggi, mercoledì 9 giugno, dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento.
Il provvedimento, presentato dal consigliere Claudio Cia (FdI) e che mira a limitare l'utilizzo delle plastiche, è formato da un solo articolo che modifica il testo unico provinciale in materia del 1987, applicando ai trasgressori la stessa sanzione prevista dalla legge già in vigore per l'abbandono dei rifiuti.
«Almeno sul nostro territorio - ha detto Cia - possiamo dare il nostro contributo per fare qualcosa subito nel rispetto dell'ambiente».
«Tra l'altro il Trentino - ha osservato - è la prima Provincia in Italia a fare una proposta di questo tipo e l'Alto Adige sembra abbia intenzione di imitarci: invertendo per una volta il trend che vede noi seguire a ruota i cugini altoatesini».
Perplessità sono state espresse da alcuni esponenti dell'opposizione. «Stiamo stracciando l'autonomia, la stiamo strumentalizzando dedicandoci a delle cavolate», ha detto il consigliere Michele Dallapiccola (Patt).
«Da domani il Trentino sarà all'avanguardia sul non utilizzo dei palloncini: lascio al giudizio di tutti valutare il peso e l'importanza di questo primato», ha aggiunto Ugo Rossi che rivolgendosi al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder ha chiesto «come fare a votare una legge di questo tipo e nel contempo avere sui nostri tavoli bottiglie di plastica».
Lucia Coppola (Misto-Verdi per l'Europa) ha espresso grande apprezzamento per la proposta «che, oltre a limitare l'utilizzo e la dispersione delle plastiche, introduce il tema importante dell'informazione per responsabilizzare su pratiche consone alla difesa del pianeta».