Un premio tedesco per “Fero” Valentini
Il noneso di Tuenno insignito del “Kulturwerkstatt 2019” dalla città di Lörrach nel Baden Würtemberg
TUENNO. Poco considerato, come succede a tutti i “profeti in patria” nella sua terra, stimato e pluripremiato fuori. E’ la storia di Ferruccio “Féro” Valentini il barbuto uomo dei boschi di Tuenno insignito in questi giorni del “Kulturwerkstatt 2019” nella città tedesca di Lörrach nel Baden Würtemberg, al confine con Svizzera e Francia. Si tratta di un'importante riconoscimento concesso a persone che hanno contribuito a iniziare iniziative sostenibili e durevoli nel campo della natura sul territorio. Tra i premiati negli ultimi anni dall’associazione, che è diretta dallo scrittore e poeta Björn Steiert, figurano ad esempio personaggi come lo studioso di spiritualità Galsan Tschinag della Mongolia (2011); Wolf-Dieter Storl (2013), etnobotanico e conoscitore delle medicine naturali degli Indiani dell'America, e gli sloveni Ana e Marko Pogacnik (2014). Ecco, parola per parola nella traduzione dello scrittore sudtirolese Michael Wachtler, ecco la motivazione per il riconoscimento.
«“Fèro” non ha mai cercato di diventare famoso. Ma nonostante questo ha preso l'iniziativa per quelle cose che erano nel suo cuore - la salvaguardia della sua patria e la natura selvaggia delle Dolomiti. Non può essere definito nel senso della parola un'attivista, ma uno che agisce perché la sua coscienza lo impone. Con questo evidenzia che tante volte oggi la cosiddetta “tutela dell'ambiente” è soltanto un pretesto per distruggere ancora di più la natura. Con l'autore e amico Michael Wachtler, di San Candido (BZ), ‘Fero’ Valentini ha realizzato il libro “Gebt der Wildnis das Wilde zurück! Ein Mann der Berge kampft für die Natur (in italiano "Féro, l'uomo dei boschi"). Un cercatore d'erbe fra le Dolomiti violate”), nel quale viene espresso in modo impressionante come anche una persona singola, senza dover basarsi su organizzazioni grandi può combattere contro la distruzione della natura. «In tempi dove la burocrazia cerca di incastrare tutti quelli che combattono per la natura fa vedere che anche una persona singola può attirare l'attenzione. Come dice Féro “l'ubbidienza cieca nelle leggi fa di ogni singolo cittadino un cittadino gradito, ma anche di un vigliacco nell'eternità”. Féro conserva anche il sapere sulle erbe ed esplora il passato della sua patria in un modo individuale. Nel libro di Wachtler c'è scritto che se questo uomo vivesse in un altro stato, subito direbbero che è un eroe e un combattente per la libertà e gli darebbero onorificenze per il suo coraggio. Finora nessuno l'ha fatto. Per questo spetta a noi come "Kulturwerkstatt" di riconoscere questi meriti». Questa la motivazione che l’accademia culturale delle cittadina tedesca ha assegnato a “Fero” «nel solco della cooperazione transfrontaliera con i nostri paesi vicini, poiché la cultura non è legata alle frontiere». (g.e.)