Pia Zambotti e karnyx a Trieste
L’archeologa di Fondo e l’antica tromba celtica protagonisti al PalaeoMovies Fest
VAL DI NON. Val di Non protagonista con i documentari sul karnyx di Sanzeno e sull’archeologa di Fondo Pia Laviosa Zambotti alla IV edizione del “PalæoMovies Film Fest. Cinema documentario sulla preistoria dell’uomo”, a Trieste da giovedì scorso (oggi è l’ultimo giorno). I documentari sono prodotti con la collaborazione dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia e s’intitolano “Il suono perduto. Il karnyx: la tromba celtica torna a suonare” e “PLZ Pia Laviosa Zambotti. Storia di un'archeologa ritrovata”, diretti da Elena Alessia Negriolli e prodotti da Decima Rosa Video. A Trieste l’attività di ricerca archeologica della Soprintendenza trentina è stata al centro anche dell’incontro “Dalla protostoria alla prima guerra mondiale: 4.000 anni di archeologia della montagna” tenuto da Franco Nicolis e Paolo Bellintani dell’Ufficio beni archeologici. “The lost sound - Il suono perduto”. Da oltre duemila anni nessun uomo ha più sentito il suono del karnyx, un’antica tromba celtica di cui sono noti ad oggi una ventina di esemplari - frammenti compresi – sparsi dalla Scozia alla Romania. Vari pezzi appartenenti ad almeno due esemplari sono stati ritrovati proprio sulle montagne del Trentino, a Sanzeno, ma solo di recente sono stati correttamente interpretati.
“PLZ Pia Laviosa Zambotti. Storia di un'archeologa ritrovata” ricostruisce la figura della studiosa di Fondo, svelando i fatti quotidiani e privati e delineandone il profilo intenso. Fu una donna che non solo segnò l'affermarsi della preistoria in Italia e all'estero come disciplina, ma seppe varcare confini culturali e sociali in un'epoca di grandi e drammatiche trasformazioni. Donna anticonformista, archeologa, paletnologa, personalità eclettica e poliedrica, Pia Laviosa Zambotti (1898-1965) è stata una figura di rilievo nell’ambito della ricerca preistorica in Italia e in Europa. (g.e.)