Paganini: «Ho operato solo nell’interesse comune» 

Malé: dopo la “messa alla prova” per la vicenda delle centrali, il sindaco  è ancora convinto di aver agito bene, facendo risparmiare l’amministrazione



MALÉ. “Nella convinzione di avere operato sempre e solo nell’interesse dell’amministrazione e della popolazione del Comune di Malé, seguendo le procedure di volta in volta suggeritemi dagli organi tecnici a ciò deputati, ho ritenuto di seguire il consiglio dei miei legali e di definire nel modo più rapido il procedimento penale con la richiesta di messa alla prova. Mi sono così uniformato alla scelta fatta dagli altri soggetti coinvolti, anche al fine di non creare imbarazzo alla mia amministrazione, che si sarebbe dovuta costituire parte civile nei confronti del suo sindaco”.

Così il sindaco di Malé Bruno Paganini, che ieri, giorno della conclusione del procedimento giudiziario che per più di un anno e mezzo l’ha visto nella scomoda posizione di indagato per abuso d’ufficio insieme a Vittorino Betti e Massimiliano Vialli della Vimax srl di Trento, società specializzata nella progettazione di impianti idroelettrici cui l’amministrazione comunale di Malé aveva affidato la progettazione delle centrali Malé 1 e Malé 2 sul torrente Rabbies, ha visto accolta la richiesta della difesa alla “messa alla prova”. Vale a dire che per un periodo e in qualche posto ancora imprecisati Paganini dovrà svolgere gratuitamente lavori socialmente utili. “Credo sia comunque evidente - aggiunge Paganini nel breve scritto inviato ieri al Trentino - che la contestazione riguarda unicamente la conformità delle procedure seguite rispetto alla complessa normativa delle gare pubbliche e non invece il verificarsi di un danno per le casse del Comune, posto che le prestazioni professionali oggetto di indagine risultano realizzate non solo tempestivamente, ma anche con un cospicuo risparmio rispetto ai costi preventivati”.

Questo è tutto. Il sindaco, che poi abbiamo sentito al telefono, aggiunge poco di più. Si dice innanzitutto «profondamente amareggiato, ma so che cosa ho fatto e soprattutto quello che non ho fatto, quindi sono tranquillo».

«Le centrali oggetto dell’indagine - prosegue Paganini - sono in funzione e lo rimarranno per molto tempo portando molti introiti al Comune. Questo è ciò che mi rende soddisfatto. Sono consapevole che i miei concittadini mi conoscono e sanno che ho operato nel loro interesse».

A proposito della costituzione di parte civile del Comune e della richiesta di risarcimento danni per 70 mila euro (per danno d’immagine), il sindaco afferma: «Capisco anche che la costituzione di parte civile del Comune di Malé fosse un atto dovuto, io stesso l’ho voluta per chiarezza, perché non rimanessero ombre. Non ho alcun rammarico, quello che ho fatto - conclude - lo rifarei perché credo sia stato nell’interesse della comunità. Per questo sono sereno».













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