«Non vi va bene la via alternativa? Andate a piedi»

Romeno. «Protestano perché devono transitare per una ventina di giorni con la loro vettura privata su una strada stretta, tortuosa, oscura e non collaudata? Nessun problema, lunedì chiederò all’Uffici...



Romeno. «Protestano perché devono transitare per una ventina di giorni con la loro vettura privata su una strada stretta, tortuosa, oscura e non collaudata? Nessun problema, lunedì chiederò all’Ufficio tecnico che ha emesso l’ordinanza, di riservare il percorso alternativo che era stato eccezionalmente aperto ai residenti al solo transito dei mezzi di soccorso: ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine». Replica così il sindaco Luca Fattor ai 40 censiti che giovedì hanno presentato in Comune una petizione per chiedere una soluzione alternativa per consentire l’accesso alle abitazioni durante i lavori alla rete acque bianche e potabile in via Marconi.

«Volevano una risposta entro venerdì alle 12, pena ricorsi? Padronissimi di farli, lo prevede la legge, poi se arrivasse una sospensiva vedremo come finirà con i danni! - prosegue il primo cittadino, che non nasconde la sorpresa per questa presa di posizione che – spiega – si aggrappa sui vetri tanto per fare un po' di polemica. «I lavori erano programmati e con l’ordinanza così vituperata si era cercato di ridurre al massimo i disagi consentendo ai residenti un percorso alternativo. Ma come giustamente ci fanno notare nella petizione, la strada è inadeguata e non collaudata e quindi non sicura e senza copertura assicurativa in caso di incidenti. Allora facciano come fanno tutti quando si ci sono lavori stradali, lascino la macchina nei parcheggi pubblici che non sono poi così lontani, 350 metri o al massimo 500 metri». E i pedoni? «Per quelli cercheremo con la direzione lavori e l’impresa di consentire il passaggio pedonale lungo via Marconi trovando una soluzione che peraltro era già stata ipotizzata con i tecnici anche se l’ordinanza parla di chiusura totale». I residenti potranno così andare a prendere il pane e alla posta come già fanno oggi.

Quanto alla richiesta di ovviare ai disagi dei residenti con la realizzazione di una bretellina provvisoria, il sindaco è categorico. «Non spendo soldi pubblici per un disagio che è relativo e che durerà sì e no 20 giorni o poco più con una spesa che, se non ricordo male, sarebbe di almeno 20.000 euro. Non solo, la bretellina, visto che parlano di sicurezza, non sarebbe in ogni caso collaudata in tempo e ci troveremo al punto di partenza per quanto riguarda la sicurezza, come lamentano esservi per la stradina indicata come alternativa. Inoltre si andrebbe ad interferire con una proprietà privata piuttosto contesa: non so se il gioco vale la candela considerati i tempi di durata del disagio e i costi per le casse pubbliche!»

Partita chiusa dunque con una rivisitazione dell’ordinanza dell’Ufficio tecnico che varrà fatta domani mattina. G.E.















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