L’Unione nega i contributi Ridotti i corsi dell’Utetd 

Come l’anno scorso, l’Alta Anaunia non ha sottoscritto la convenzione con Fondo La vicesindaco Lucia Donà: «Penalizzati gli anziani già iscritti di cinque comuni»


di Giacomo Eccher


ALTA VAL DI NON. Fondo da una parte, l’Unione Alta Anaunia dall’altra. Questo almeno per i corsi dell’Università della terza Età e del tempo disponibile (Utetd) da cui, durante l’edizione 2017 – 2018, si sono chiamati fuori i vertici dell’Unione. «Una situazione che ci ha messo in difficoltà a corsi già partiti, ma che soprattutto ha penalizzato gli anziani dei cinque comuni che erano regolarmente iscritti» - racconta la vicesindaco di Fondo, Lucia Donà. Ma andiamo con ordine.

Come succede da anni, lo scorso autunno il Comune di Fondo, come ente capofila per l’Alta valle di Non, in collaborazione con la Fondazione De Marchi ha organizzato i corsi e raccolto le iscrizioni sulla base di una convenzione in essere per la quale il Comune capofila (appunto Fondo) si accollava il 30% del costo, lasciando il restante 70% gli altri convenzionati. Ma al momento di pagare, l’Unione si è defilata nonostante i solleciti. La motivazione l’ha riassunta in un lettera del 6 dicembre 2017 il sindaco di Romeno Luca Fattor che dell’Unione è presidente.

Dopo aver ricordato che il Comune di Romeno aveva aderito alla convenzione per l’Utetd a partire dall’anno accademico 2010/2011 “condividendone i positivi e benefici per i partecipanti”, Fattor scrive che “quel contributo non doveva necessariamente diventare una consuetudine da mantenere nel tempo per sostenere attività di cui l’Ente (leggi l’Unione) non è tenuta a farsi carico”. L’iscrizione per l’anno accademico 2017 – 2018 a Fondo prevedeva a carico dei Comuni la quota di 65 euro (30 euro senza la parte relativa all’educazione motoria), “cifre – è il ragionamento di Fattor - che non possono esser considerate un ostacolo per quei partecipanti che all’Utetd ci credono. Altrimenti vuol dire che l’iniziativa non è poi così condivisa dagli utenti”.

Detto e fatto, l’Unione ha chiuso la borsa della compartecipazione perché la convenzione con Fondo pur essendo stata posta all’odg, in realtà non è mai stata approvata. I corsi nel frattempo (ottobre 2017) erano partiti con un’ottantina di iscritti dei quali 31 di Fondo, 5 di Castelfondo e uno di Don-Amblar, comuni che hanno regolarmente onorato l’impegno pagato. Agli altri 40 iscritti, in quanto residenti nei comuni dell’Unione (Cavareno, Ronzone, Romeno, Malosco e Sarnonico) Fondo si è visto costretto a chiedere un’integrazione alla quota, in tutto circa 2.000 euro: 95 euro per Ronzone (1 iscritto), 285 euro per Cavareno (9 iscritti), 630 euro per Romeno (14 iscritti), 380 euro per Sarnonico (9 iscritti) e 615 euro per Malosco (8 iscritti).

A proposito di Malosco, il sindaco Walter Clauser, che invano nella Giunta dell’Unione si era battuto per ratificare la convenzione Utetd con Fondo, per mantenere la parola data agli iscritti del suo comune, ha provveduto a versare quanto di spettanza di tasca propria.

E il prossimo anno? «Siamo costretti a ridurre il progetto perché dagli incontri avuti non sono emerse novità. Le lezioni dunque ci saranno ma ridotte di numero» - conclude la vicesindaco Donà. Per fare un confronto, la spesa prevista lo scorso anno accademico era di 7.000 euro, “solo” 5.000 invece per prossimo. Al nuovo anno accademico sono già iscritti 60 utenti (in gran parte donne con 2 soli maschi) e le lezioni saranno come sempre alla coop Stella Montis a Fondo, a partire da ottobre.













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