L’ex forestale a capo del Comune di Novella
Il commissario straordinario. Giorgio De Concini, 65 anni di Denno, si è insediato giovedì È stato sindaco, consigliere comunale e assessore del C6. «Questo incarico mi lusinga»
Novella. Giorgio De Concini, di Denno, 65 anni, funzionario del Corpo Forestale dello Stato in pensione, lo scorso 2 gennaio si è insediato come commissario straordinario del Comune di Novella, l’ente nato allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno con la fusione tra Cagnò, Revò, Romallo, Cloz e Brez.
Il curriculum
«Lusingato di questo incarico, l’amministrazione e la politica locale la seguo da sempre anche se da quindici anni non ho incarichi diretti» - ci spiega nella sua casa di Denno, il paese della bassa valle in cui risiede e di cui è stato sindaco dal 2000 al 2005 e consigliere comunale per vent’anni. Nel suo curriculum vanta anche un’esperienza nell’assemblea comprensoriale (dal 1980 al 2005) con quindici anni da assessore all’edilizia ed all’ambiente (1980-1995) ed un breve periodo (1999) di facente funzione di presidente dell’allora Comprensorio C6. «Erano tempi in cui l’ente non solo si occupava di amministrazione pubblica ma aveva in carico pure la gestione dell’Usl compreso l’ospedale di Cles» - racconta ricordano anche i problemi legati anche allo smaltimento rifiuti e le vicissitudini anche processuali legate al percolamento della discarica Narcis di Mollaro, poi risolte.
La professione
Diplomato geometra al Pozzo di Trento, De Concini si è laureato in Scienze Forestali a Padova. Era poi entrato con concorso come ufficiale nel Corpo Forestale dello Stato, da cui si è congedato con un grado equiparabile a quello di generale di brigata. «Adesso il Corpo non c’è più, assorbito dai Carabinieri, ma per me è stata un’esperienza bella e gratificante anche se itinerante, avendo operato in varie aree tra Peri (Verona), Vessa d’Oglio (Brescia), il Parco dello Stelvio (Malé) e ultimamente a comando dell’autorità di bacino dell’Adige».
Il primo giorno
Con il nuovo anno De Concini è subito entrato nella parte di commissario presentandosi di buon mattino il 2 gennaio al municipio di Revò. «Ho trovato un ambiente già da subito predisposto alla fusione, evidentemente gli amministratori, ed in primis il personale, si erano adeguatamente preparati a questo importante passaggio per le loro comunità». La sua permanenza qui è a termine (3 maggio, salvo ballottaggio) ma conta di lasciare una sua “buona” impronta. «Questa è una zona molto bella, interessante ed economicamente abbastanza omogenea. I problemi dei vari nuclei abitati sono grosso modo gli stessi e non ho avvertito tensioni particolari anche se so che qualche ripensamento sulla fusione negli ultimi mesi c’era stato per bloccare l’iter».
Il primo contatto è stato con i due segretari comunali in carica - Luciano Covi (Cagnò e Romallo) e Silvio Rossi (Revò, Cloz e Brez) - per decidere le prime mosse a partire dall’organigramma comunale con relative gerarchie. «Avrò un atteggiamento soft, cogliendo consigli e suggerimenti, non mi piace fare il protagonista a tutti i costi».
L’incontro con i sindaci
Due ex sindaci, (Dominici di Romallo e Menghini di Brez) li ha già incontrati, tra breve incontrerà anche gli altri (Maccani di Revò, Floretta di Cloz e Dalpiaz di Cagnò) per avviare il comitato consultivo degli ex amministratori come prevede la legge istitutiva del nuovo comune. Ha anche intenzione di spostarsi con orari prestabiliti in tutti gli ex municipi, senza accentrare nulla. Per il momento. Le prime mosse sul terreno, su cui ha già avuto sentore, da una parte riguardano l’istituzione nei vari centri delle Asuc e dall’altra la campagna elettorale che da queste parti si annuncia piuttosto vivace.