Il virus blocca in casa anche gli irriducibili di San Romedio
San romedio. Hanno sfidato neve e gelo ogni anno senza mai saltare una data, ma stavolta causa Covid anche gli irriducibili di San Romedio non ci saranno. Una storia esemplare ce la segnala l’avvocato...
San romedio. Hanno sfidato neve e gelo ogni anno senza mai saltare una data, ma stavolta causa Covid anche gli irriducibili di San Romedio non ci saranno. Una storia esemplare ce la segnala l’avvocato Marcello Graiff, di Cles, che si schiera tra i devoti della sagra dei nonesi di metà gennaio, ma senza ambire ai record di altri come l’amico Gino Stringari di Nanno, che – afferma Graiff - dal 1980 fino allo scorso anno non ha mai saltato una volta l’appuntamento con il solitario eremo il 15 gennaio, nel cuore dell’inverno.
L’epidemia, e la consegna in casa consigliata dagli esperti in particolare per le persone di una certa età, ha avuto la meglio sul desiderio di continuare una tradizione che nel corso dei decenni si è sempre di più saldata con la devozione verso il santo con l’orso e il clima di festa che da sempre ne ha caratterizzato la ricorrenza. Il giorno di San Romedio infatti, per messe celebrate fin dal primo mattino, si sono sempre dati appuntamento fedeli che arrivavano a piedi lungo i sentieri che collegano l'eremo ai centri abitati sfidando i rigori dell'inverno, anche con tanta neve come quest'anno. Ma anche autorità e politici alcuni davvero affezionati come l'ex presidente della Regione, e noneso doc, Enrico Pancheri, che fino quando ha potuto, non ha mai saltato la sagra di San Romedio. “Anche quando non era più in politica ma da semplice cittadino, e lo ricordo tra noi popolani a magiare le trippe nella foresteria sebbene fosse invitato, come le autorità di turno, dai frati al pranzo servito nella prestigiosa sala Thun del santuario" - racconta Graiff. Storie di devoti ce ne sarebbero tante da raccontare, perfino di chi arrivava all'eremo a piedi dall'Alta Anaunia. Acqua passata, almeno per quest’anno, con la speranza che per il 2022 il Covid 19 sia solo un brutto ricordo. La strada di acceso al santuario è in ogni caso aperta, come ci dice il sindaco di Sanzeno Martin Slaifer Ziller. «Con il priore padre Giorgio abbiamo concordato che non era il caso di prevede particolari restrizioni non essendoci quest’anno la consueta folla. In ogni caso ho allertato la Polizia locale. Infatti anche se le vetture saranno meno del solito c’è da fare i conti con la strada ristretto a causa dell’abbondante nevicata e a conseguenti difficoltà di parcheggiare». G.E.