dimaRO - i libri di romina zanon e Giordano mosconi  

Foto e memorie a colori e in bianco e nero

DIMARO. Due interessanti pubblicazioni fotografiche sono state presentate nei giorni scorsi a Dimaro, nel corso di un incontro che si è tenuto nella tensostruttura allestita in piazza Madonna della...



DIMARO. Due interessanti pubblicazioni fotografiche sono state presentate nei giorni scorsi a Dimaro, nel corso di un incontro che si è tenuto nella tensostruttura allestita in piazza Madonna della Pace e che è stato aperto dal saluto del presidente del Centro Studi Val di Sole Marcello Liboni e del vicesindaco di Dimaro Monica Tomasi. Il primo volume, “Ricordi di luce” di Romina Zanon, consta di 12 immagini dell’archivio fotografico del Centro Studi e richiama alla necessità di riguadagnare il rapporto con la versione cartacea dell’immagine, con la sua bellezza e con la sua durata nel tempo considerato che la fragilità del digitale garantisce durate ridottissime. C’è dunque il rischio di perdere ogni memoria del passato con un solo clic o comunque con il facile deteriorarsi del materiale digitale. E qui si sono intrecciati i messaggi sottolineati dalle domande di Michele Bezzi che ha intervistato l’autrice. Quanto aiuta l’immagine a mantener viva la conoscenza del passato? Moltissimo, ha spiegato Romina, visto che prima della fotografia la ricostruzione storica doveva ricorrere all’immaginazione per supportare la fonte; d’altra parte, però, è emersa la necessità di un inaspettato ritorno al cartaceo che l’attualità vorrebbe abbandonare. Per questo l’invito a tutti coloro che abbiano foto del passato è di contattare il Centro Studi prima di portarle al Crm. In quanto al bianco-nero non è destinato ad essere il colore del ricordo; infatti viene usato come forma espressiva da molti artisti ed ha il pregio di una fortissima capacità di sintesi che il colore non ha, risultando troppo dettagliato.

Al colore si è affidato Giordano Mosconi per il suo “Madre natura mi insegna a vivere, madre natura mi insegna a morire”. Ottanta pagine e 50 foto a colori accompagnate da una dedica quantomeno inattesa in quanto affonda le radici nella storia anche lontanissima della terra.

Significative le parole accanto alla foto nel bosco: “Ieri il mare/oggi un bosco/ Nella roccia la storia del tempo/ in fondo all’anima la storia di ognuno”. Altrettanto significativa la ricerca d’intensità nello scrivere con una penna d’aquila come ha raccontato lo stesso autore ad un pubblico che ne è rimasto affascinato.

Presentato da Luciano Ramponi, il libro di Mosconi testimonia l’importanza della ricerca di identità, una ricerca che va ben oltre la conoscenza e la classificazione scientifica, oltre la foto come fonte documentaria, per rilanciare la forza dell’immaginazione nella ricerca di senso e l’importanza della memoria che, come ha ricordato Michele Bezzi in apertura con una citazione da Alcide De Gasperi, “è la responsabilità che ciascuna persona si sente di prendere nei confronti della Comunità”. (e.p.)













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