«Emergenza sanitaria gestita bene»
Cles. Grazie a come il Comune di Cles e la Comunità di valle (con riferimento rispettivamente al sindaco Ruggero Mucchi e all’assessore alle politiche sociali Carmen Noldin) hanno gestito e stanno...
Cles. Grazie a come il Comune di Cles e la Comunità di valle (con riferimento rispettivamente al sindaco Ruggero Mucchi e all’assessore alle politiche sociali Carmen Noldin) hanno gestito e stanno gestendo l’attuale emergenza sanitaria a Cles e nella valle e complimenti al sindaco Mucchi per il riavviato iter di attuazione della variante Est di Cles. Lo scrive in una lettera aperta l’associazione Mario Pasi che si dice vicina ai familiari dei tanti morti dell'epidemia in corso, in particolare ai “troppo incomprensibili decessi di anziani” nelle case di riposo sulle cui cause bisognerà riflettere e verificare le responsabilità.
Si guarda però al dopo emergenza e su come ridare dignità alla politica “come esercizio del bene comune dopo l’uso che ne è stato fatto negli ultimi anni trasformandola in strumento di potere e vantaggio personale o di parte”. L’occasione per provarci è subito alle porte con le elezioni comunali, “mettendo al centro della riflessione un progetto di governo delle nostre comunità che eviti bassi presunti interessi elettoralistici e non si ispiri a semplici antipatie o simpatie personali”. “Risultano condivise da tutte le componenti politiche responsabili e democratiche di queste le linee essenziali dei programmi per come governarla al fine di soddisfare per quanto possibile l’esigenza di qualità di vita personale e sociale, a partire dal diritto alla salute, dal bisogno di convivenza solidale ed accogliente, dal diritto ad un lavoro sicuro e umanizzante, da servizi sociali adeguati, da un assetto urbanistico e viario, da una mobilità di cose e persone compatibili con la tranquillità degli abitanti e rispettosa dell’ambiente, da attività produttive che antepongano la qualità della vita di tutti al vantaggio economico di pochi”. Unica parte politica che le avversa – scrive poi l’associazione – è quella “che attende indicazioni su come operare dagli amministratori pubblici o dirigenti politici della loro parte di livello provinciale o nazionale, i quali rappresentano concezioni della vita pubblica condannate dalla storia e che hanno mostrato anche in questa attuale emergenza sanitaria la loro inadeguatezza a gestire il bene comune”.