Dagli avisini di Cles 65 anni di donazioni 

Premiati domenica 270 soci benemeriti tra cui il fedelissimo Ruggero Fedrigoni, che ha donato sangue per 126 volte


di Giacomo Eccher


CLES. “Tre generazioni di donatori, una generosità che continua”. Questo in sintesi il messaggio uscito dalla festa dell'Avis di Cles che domenica ha celebrato i sessantacinque anni di vita. Una storia – ha ricordato il presidente Franco Branz nella sua relazione morale davanti agli ospiti ed ai donatori – che è iniziata nel 1953 con 8 donatori e 16 donazioni nel primo anno, e che è via via cresciuta fino ai 81 donatori del 2018 con 581 donazioni. In totale le sacche di sangue donate, in questi 65 anni, sono state 20.563.

Numeri importanti, segno di una generosità che non conosce rallentamenti ma che ha bisogno di essere sostenuta ed implementata perché di sangue c’è sempre bisogno anche se, fortunatamente, il Trentino grazie all'Avis ha ampiamente raggiunto l'autosufficienza, e molte donazioni servono a regioni vicine, dove c’è bisogno. Lo ha ricordato il presidente dell'Avis provinciale, Franco Valcanoner, ospite domenica della festa di Cles per testimoniare la capillarità della rete trentina che conta 48 strutture associative (comunali, provinciale equiparata regionale) con un numero annuale di donazioni di circa 24.000 unità di sangue ed emocomponenti.

La festa è iniziata al mattino ricevendo le delegazioni e gli invitati nella Sala Borghesi Bertolla. Da qui è partita una breve sfilata verso la chiesa parrocchiale per la messa. Celebrante don Fortunato Turrini che nell’omelia, tutta incentrata sul significato del donare, ha esordito ricordando di essere stato anche lui, per 40 anni, un donatore di sangue, dunque un avisino. A far corona all'altare i labari delle nove sezioni Avis delle valli di Non e di Sole oltre allo stendardo provinciale, con lettura finale della sempre commovente "preghiera del donatore".

La festa si è poi spostata al Centro per lo sport e il tempo libero con un lungo tavolo di autorità ed ospiti ad iniziare dal vicesindaco di Cles, Diego Fondriest. Saluti e complimenti per la ricorrenza ed i traguardi raggiunti anche dalla vicepresidente della Comunità val di Non, Carmen Noldin, e quindi a seguire dalla consigliere provinciale Paola Demagri e dalla dottoressa Giordana Orsoni, il medico che all’ospedale di Cles segue i donatori.

Tra gli ospiti in prima fila il sindaco di Dimaro, Andrea Lazzaroni. Il Comune solandro così pesantemente colpito dall'alluvione dell’ottobre 2018 è destinatario di un contributo deciso dall'Avis di Cles per concorrere alla realizzazione di un parco giochi.

La festa si è chiusa con la consegna di attestati, diplomi e medaglie di vario valore, dal rame all’oro passando per l’argento a seconda del numero delle donazioni. In tutto, nel corso di questi 65 anni sono stati 1.617 i riconoscimenti andati ad avisini benemeriti, 279 solo quest’anno. Con un record, quello di Ruggero Fedrigoni che ha raggiunto le 126 donazioni. Una fedeltà ed una costanza che il direttivo dell’Avis di Cles ha voluto premiare con una riconoscimento che prima non esisteva nel protocollo, un “distinto” in oro con diamante.















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