A Cerevisia 107 varietà di birre artigianali trentine 

Da venerdì a domenica a Fondo la quinta edizione con 17 dei 23 birrifici attivi in provincia. Al Palanaunia degustazioni, laboratori, musica e pizza a km zero 



FONDO. Diciassette dei 23 birrifici artigianali trentini (nel 2016 l’Annuario ad hoc ne elencava 27 dai 15 del 2015) saranno presenti con i loro stand alla quinta edizione di “Cerevisia”, in programma a Fondo da venerdì a domenica.

Birra artigianale, cioè non pastorizzata, generalmente non filtrata, anche se non sempre, in cui gli elementi naturali prevalgono (malto d’orzo o di frumento e luppolo). Le aziende trentine che la producono sono piccole, di recente costituzione, pochi anni, con 2 o 3 soci, perlopiù giovani. Qualcuna comincia anche ad assumere. La distribuzione e vendita del prodotto è soprattutto locale. La produzione media nazionale per azienda, per forza di cose lontana dalla più che secolare tradizione anglosassone, è intorno agli 8-900 ettolitri annui, quella trentina è molto più modesta. Fino a pochi anni fa la media era di 600 ettolitri l’anno, 250 quelli trentini. Quello della birra è comunque un settore in crescita che inizia a dare qualche prospettiva occupazionale, la possibilità di viverci, “facendo la birra artigianale”.

A Fondo, le varietà di birre artigianali presenti al festival saranno ben 107 che concorreranno, divise in 22 categorie, ai vari premi. Fino a quello più ambito di “miglior birra trentina”.

La manifestazione, organizzata dalla Pro loco, verrà inaugurata venerdì alle 18 al Palanaunia. L’ingresso è libero. In programma degustazioni (a 2 euro il bicchiere), laboratori e musica. Ma anche un abbinamento, solo nella giornata d’apertura, tra birra e pizza a chilometri zero, impastata con prodotti il più possibile del territorio.

Il festival “Cerevisia. FestivaldelleBirreArtigianali” è stato presentato ieri a Trento, all’associazione artigiani di via Brennero. Il “padrone” di casa, il presidente Marco Segatta, ha ricordato che «16 dei 23 birrai artigianali trentini fanno parte dell’associazione». «È un’attività nuova – ha specificato – Un lavoro di qualità».

Daniele Graziadei, sindaco di Fondo, ha sottolineato che «quello del festival della birra artigianale, che lo scorso anno ha registrato diecimila presenze e venticinquemila consumazioni, è un format ormai rodato, una vetrina delle nuove tendenze». A capo della giuria internazionale ci sarà l’esperto Renato Nesi, che da più di vent’anni si occupa di birra artigianale. «In questo settore – sostiene - c’è molta attenzione alle materie prime e il Trentino possiamo dire che è un laboratorio a livello nazionale. Ragionare intorno alla birra artigianale è anche un modo per raccontare un territorio e una forma di consumo consapevole. È un settore in crescita se pensiamo che quest’anno a “Cerevisia” le varietà presenti saranno il 20% in più rispetto alla precedente edizione».

Il presidente degli artigiani della val di Non, Massimo Zadra, ha sottolineato che «la nostra valle è un territorio di certo vocato a questo tipo di produzione» mentre Andrea Paternoster, presidente dell’Apt della Val di Non, ha coniato lo slogan che recita: «In val di Non non solo mele ma anche birra artigianale, di grande qualità».

Intanto, alle porte, a novembre, sempre a Fondo, bussa la seconda edizione del festival nazionale delle birre agricole, quelle che contengono almeno il 51% dell’orzo presente nel bicchiere prodotto direttamente in azienda.

Programma completo della tre giorni nel sito www.cerevisiafestival.com. (pa.pi.)















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