Nome sbagliato, da buttare 1 milione di schede elettorali
Nel cognome di Bodini (Liberi e Uguali) manca la «i». Ristampato tutto il materiale del Trentino Alto Adige
BOLZANO. Un modesto refuso, una semplice lettera mancante, che costerà molto cara. Un milione di schede elettorali fresche di stampa e già pronte a finire al macero: tutta colpa di un errore nel nome di un candidato di Liberi e Uguali al Senato (quota proporzionale) Gianni Ferdinando Bodini, che sulla scheda elettorale è stato stampato senza la “i” finale del cognome e quindi “Bodin”.
L’errore è emerso solamente quando tutto il materiale di stampa era già stato consegnato e a qualcuno - negli uffici del commissariato del governo e della corte d’appello di Trento - sono tremate le gambe: si tratta infatti di un vizio di forma che, in caso di ricorso, avrebbe potuto mettere a rischio le elezioni.
Così mercoledì scorso, al termine di una riunione dei vertici della Corte d’Appello di Trento con i coordinatori provinciali di Liberi e Uguali, è stata presa la decisione di ristampare tutto il materiale, con l’unica eccezione dei manifesti elettorali. Questi ultimi - come è stato indicato ai responsabili dei seggi elettorali - saranno corretti con l’aggiunta materiale della “i” mancante.
Ieri mattina le nuove schede elettorali sono state consegnate al commissariato del governo di Trento, appena in tempo per essere distribuite, in queste ore, sull’intero territorio regionale: sono le schede che verranno consegnate a tutti gli elettori del Trentino Alto Adige per il voto al Senato. Per capire di quanta carta stiamo parlando basti sapere che per trasportare i bancali di schede dalla tipografia agli uffici del commissariato del governo sono stati necessari tre camion di medie dimensioni.
Resta solo da capire chi pagherà il conto per un milione di schede elettorali stampate e pronte da buttare.