il caso

Niente trasferimento per Jj4, scontro fra Lav e Provincia

L’associazione: “Decisione inaccettabile. Ci rivolgiamo subito al Consiglio di Stato”. Failoni: “Ogni decisione rimane in capo a noi. Attendiamo la sentenza della Corte di giustizia europea”

LA SENTENZA. Il Tar di Trento dichiara inammissibile il ricorso sul trasferimento

LA LAV. “Il tribunale imponga alla Provincia di fornire una risposta”

LA DECISIONE. Sospesi gli abbattimenti degli orsi JJ4 e MJ5, deciderà la Corte di Giustizia europea



TRENTO. "Si tratta di una decisione inaccettabile, una crudeltà gratuita e intollerabile che costringerà l'orsa a rimanere rinchiusa nel recinto del Casteller mentre il rifugio in Romania potrebbe offrirle condizioni di vita enormemente migliori". Lo scrive, in una nota, la Lav, commentando la sentenza con cui il Tar di Trento ha dichiarato inammissibile il ricorso sul trasferimento in Romania di jj4, l’orsa che ha aggredito e ucciso Andrea Papi.

"La Provincia di Trento continua a spendere fior di quattrini in avvocati e nel mantenimento dell'orsa, al solo scopo di assecondare l'assurda sete di vendetta di Fugatti, ci rivolgiamo subito al Consiglio di Stato per chiedere finalmente di porre fine a un'assurda situazione che non porta benefici a nessuno e che costringe l'orsa a subire gravi sofferenze, in pieno conflitto con il dettato della nostra Costituzione. Ricordiamo infatti che il Consiglio di Stato si è già espresso a favore dell'avvio delle procedure di trasferimento di Jj4 anche invocando la 'leale collaborazione' della Provincia di Trento nei confronti della Lav", conclude l'associazione.

 

A stretto giro di posta la replica della Provincia, la quale ricorda il senso della decisione dei giudici. Nessun obbligo in capo alla Provincia autonoma di Trento, di fronte alla richiesta di trasferire l’orsa pericolosa JJ4, responsabile della morte di Andrea Papi e attualmente custodita nel centro faunistico del Casteller. Piazza Dante ha infatti “responsabilità e prerogative specifiche nella gestione della fauna selvatica”. Lo ha specificato il Tar di Trento nella sentenza emessa oggi, con cui è stato giudicato inammissibile il ricorso di un’associazione animalista, accogliendo le difese dell'Avvocatura provinciale. Un pronunciamento accolto con soddisfazione dall’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, anche a nome dell’esecutivo.

“La Provincia è chiamata ad adottare scelte che guardano all’interesse pubblico" osserva l’assessore Failoni, evidenziando come il principio al quale l’Amministrazione guarda è la tutela della sicurezza pubblica, anche in attesa del giudizio di merito. “Sulla misura energica da adottare, ossia la captivazione permanente o l’abbattimento (dalla Provincia ritenute equivalenti ai fini della conservazione della specie), si pronuncerà la Corte di giustizia europea ed è dunque fondamentale attendere che i giudici si esprimano nel merito della questione, definendo la corretta interpretazione della Direttiva Habitat” conclude Failoni.













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