il caso

Morto per colpi alla testa Alex Marangon, barista a Caldaro

L’autopsia sul corpo del 25enne veneziano esclude il suicidio: individuate numerose ferite, verosimilmente provocate da un oggetto contundente. E' successo dopo un incontro sciamanico nell'abbazia di Vidor. I colleghi del Gretl Am See di Caldaro: «Era pieno di energia»



CALDARO. Alex Marangon, il barista veneziano che per anni ha lavorato a Caldaro al ristorante "Gretl Am See", è morto per dei colpi alla testa e poi è finito nel fiume Piave dove il suo corpo è stato trovato il 2 luglio su un isolotto a Ciano del Montello.

L'allarme era scattato all'abbazia di Vidor dov'era andato per seguire una sorta di rito sciamanico. A stabilirlo sono stati i medici che ieri hanno eseguito l'autopsia sul corpo del giovane.

Dal referto emerge che sono state individuate numerose ferite alla testa, verosimilmente provocate da un oggetto contundente.

L'esame è stato eseguito dal medico legale Alberto Furlanetto, nominato dalla Procura di Treviso, e da Antonello Cirnelli, perito della famiglia della vittima. All'autopsia erano presenti anche i carabinieri ai quali la Procura della Marca ha affidato l'indagine. Cade, quindi, definitivamente l'ipotesi di suicidio.

Intanto dietro al banco e tra i tavoli del "Gretl am See" (ieri gremito di turisti), c'è l'inevitabile tristezza dei colleghi.

(foto da Alto Adige Tv)













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