L’ACCORDO

Merci contraffatte, lavoro nero, abusivismo e infiltrazioni criminali: in Trentino Camera di commercio e Finanza alleate

La Camera di commercio metterà a disposizione banca dati e competenze specialistiche



TRENTO. La legalità e la sicurezza sono principi fondamentali di ogni ordinamento democratico. Ma oltre ad essere requisito indispensabile per la qualità della vita, sono anche presupposto imprescindibile per il corretto sviluppo dei sistemi economici. Da questo punto di vista le politiche per la legalità e la sicurezza si pongono non solo come elemento di sostegno alla coesione sociale della comunità, ma anche come fattore e condizione per un ordinato e corretto svolgimento delle relazioni economiche.

In tale prospettiva acquista un ruolo di primo piano l’intesa bilaterale, firmata oggi nella cornice di Palazzo Roccabruna, fra il presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Trento, Giovanni Bort, e il comandante regionale della Guardia di Finanza, Gen. Div. Ivano Maccani, che definisce, attraverso un apposito protocollo e l’istituzione di una cabina di regia dedicata, le modalità di interlocuzione e di interazione fra i due Enti per la lotta alla criminalità nel settore economico.

Alla cerimonia erano presenti anche il commissario del Governo per la provincia di Trento, Sandro Lombardi, il procuratore distrettuale della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi e il direttore regionale dell’Inps, Antonio Maria Di Marco Pizzongolo.

L’accordo prevede una collaborazione nella prevenzione e nel contrasto alla produzione e alla commercializzazione di merci contraffatte - comprese quelle del settore agroalimentare e del made in Italy - all’abusivismo commerciale, al lavoro nero o irregolare e ai tentativi di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria nel libero mercato.

Su questi temi l’Ente camerale svolgerà una funzione di raccordo fra Guardia di Finanza, Associazioni di categoria ed imprese, promuovendo lo scambio di informazioni fra i soggetti e restando a disposizione per raccogliere eventuali segnalazioni da parte degli imprenditori che, se ritenute meritevoli di ulteriori indagini, saranno trasmesse in modalità protetta al Corpo, con l’indicazione anche delle misure o dei contesti cui potrà essere opportuno rivolgere l’attenzione. Quale referente camerale del flusso informativo, nonché componente della Cabina di regia, viene individuato il Segretario generale, avv. Aberto Olivo.

Un ruolo sempre più importante nella lotta contro l’illegalità è quello assolto oggi dalle tecnologie informatiche: per questo la Camera di Commercio metterà a disposizione della Guardia di Finanza l’accesso alla nuova piattaforma digitale REX (Regional Explorer), un software che attraverso un’accurata analisi dei "big data" presenti nel Registro delle Imprese evidenzia le anomalie delle dinamiche economico-societarie e permette di far scattare i controlli che tutelano il sistema imprenditoriale da possibili fenomeni criminali. Fenomeni che si sviluppano su diversi livelli e che finiscono per creare un’economia parallela e occulta che penalizza quella legale.

Grazie alla sua radicata presenza sul territorio e alla sua conoscenza del mondo imprenditoriale, la Camera di Commercio fornirà anche dati provenienti dallo studio dell’economia provinciale e collaborerà alle verifiche tecniche su merci e prodotti agroalimentari contraffatti o pericolosi, oggetto di sequestro o accertamento da parte delle forze dell’ordine. La Guardia di Finanza potrà inoltre avvalersi delle competenze specialistiche dell’Ente attraverso la partecipazione ad appositi percorsi formativi o richiedendo specifiche analisi di contesto che possano risultare utili alla lotta contro la criminalità economica.

“L’accordo firmato oggi costituisce un’importante occasione di valorizzazione del patrimonio di conoscenze in possesso dell’Ente camerale. – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Trento, Giovanni Bort - Il suo significato si apprezza ancor più alla luce della drammatica crisi che stiamo attraversando e che, in mancanza di adeguate risposte istituzionali, può diventare un varco per la penetrazione della criminalità nel tessuto imprenditoriale con conseguenze deleterie per la ripresa economica e per la tenuta della compagine sociale”.

“La lotta alla criminalità economico-finanziaria condotta in prima linea dalla Guardia di Finanza non può prescindere dalla stretta sinergia con chi vive ogni giorno il territorio e ne conosce rischi e vulnerabilità – ha precisato il Generale della Guardia di Finanza, Ivano Maccani - Le Associazioni di categoria e le imprese trentine sono quindi i naturali e qualificati sensori attraverso i quali sarà possibile contrastare sul nascere le manifestazioni di illegalità prima che producano danni irreversibili all’economia sana. Fare squadra e coniugare le strategie investigative con la ricerca scientifica per un salto di qualità nella tutela dell’economia legale, nel contrasto al mercato del falso, al lavoro nero, all’abusivismo commerciale e al riciclaggio, è il senso dell’Accordo bilaterale firmato oggi a Trento con la Camera di Commercio. Accanto all’esplorazione criminale del web, già una realtà, la possibilità di interrogare la piattaforma digitale REX e di disporre di preziose analisi di contesto elaborate dall’Ente camerale trentino renderà l’azione del Corpo ancor più efficace e selettiva”.

“Sono soddisfatto di questa collaborazione tra pubblico e privato - ha affermato il Procuratore Distrettuale della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi - perché solo così si possono sconfiggere il lavoro nero, la contraffazione, le nuove forme di caporalato. Il nostro impegno è di frontiera per la legalità e la prevenzione del fenomeno della criminalità organizzata. Il protocollo oggi siglato va in questa direzione ed il contributo di tutte le forze presenti è fondamentale. Noi siamo vicini alle Istituzioni, non siamo un potere, ma siamo un servizio per la collettività, per la tutela di chi vuole lavorare bene, di chi vuole far prosperare questa Provincia".

“L’occasione che ci riunisce oggi – ha concluso il Direttore regionale Inps, Antonio Maria Di Marco Pizzongolo - ci rammenta che è un dovere verso l’intera collettività attivare ogni possibile sinergia tra pubbliche Amministrazioni per contrastare i fenomeni di illecita distorsione del mercato del lavoro, che possano incidere sulla condotta delle aziende e sulla vita delle persone”.













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