Maxioperazione antidroga: colpo allo spaccio in Alto Adige
All’alba la squadra mobile, su richiesta della Dda di Trento, ha eseguito 25 arresti e sequestrato cocaina, armi e contanti. Colpite tre organizzazioni attive su Bolzano
BOLZANO. Nelle prime ore del mattino, la squadra mobile della Questura di Bolzano, con la collaborazione quelle di Brescia, Verona, Prato e Imperia, ha dato esecuzione a 25 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Trento su richiesta della Dda di Trento.
L'indagine, denominata "Delivery 2020", trae origine dalla conclusione delle precedente indagine "Komba 2019" e dai nuovi assetti criminali relativi al controllo della piazza di spaccio di Bolzano. In particolare, la disarticolazione del clan di tunisini aveva consentito l'ingresso sulla scena di un gruppo di albanesi, stanziato principalmente nella zona di via Roma, che in poco tempo aveva assunto il monopolio dello spaccio della cocaina, complice anche il periodo del lockdown duro che consentiva di raddoppiare i prezzi all'ingrosso della droga.
L'indagine, durata oltre un anno, ha consentito di colpire, oltre al nucleo centrale, altre due diverse compagini criminali di Bolzano (una composta da cittadini marocchini, l'altra da tunisini), tutte coinvolte nello spaccio di sostanze stupefacenti e ricostruire uno dei canali di approvvigionamento, costituito da un gruppo residente a Rovato, in provincia di Brescia.
Sono stati monitorati una decina di pusher: per alcuni di essi venivano documentate centinaia di cessioni di droga (in particolare cocaina anche sotto forma di crack, preparata nei diversi locali in uso all'organizzazione albanese) a tossicodipendenti di Bolzano. 25 persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre altri 5 erano stati arrestati in flagranza di reato.
In totale sono stati sequestrati 1,6 chili di cocaina, una pistola semiautomatica e di euro 50 mila, provento dello spaccio.