Maxi-inchiesta, il numero uno di SkyAlps Josef Gostner indagato per l'aeroporto: «Nascosti i dati sulle falde acquifere»
L'imprenditore altoatesino, assieme a Paolo Signoretti, avrebbe indotto in errore il personale verificatore di Enac
L'INDAGINE Terremoto politico-giudiziario in Trentino Alto Adige
L'OPERAZIONE Nove arresti e 77 indagati tra Trentino e Alto Adige: "Associazione a delinquere"
FINANZIAMENTI ILLECITI Indagati Betta e Zeni
FUGATTI "Notizia che ci coglie di sorpresa"
BOLZANO. Dalle indagini è emersa la grande disponibilità finanziaria da parte dell’associazione di Benko e Hager per l’acquisizione di aree. In Alto Adige per i progetti WaltherPark e Gries Village, in Trentino per l’area ex Cattoi ed ex hotel a Arco, in Trentino. Le ristrutturazioni o le edificazioni - secondo gli inquirenti - sarebbero state programmate «in aperto spregio della disciplina». Ogni volta che un sopralluogo sul cantiere era «compiuto da funzionari onesti ed estranei ai disegni della compagine criminale, i soggetti apicali si adoperavano per rilasciare egualmente le richieste certificazioni, superando o ammonendo i funzionari».
Tutto insomma sarebbe alla base di una lunghissima serie di strategie messe in atto da imprenditori, funzionari e amministratori pubblici. Uno di questi patti avrebbe coinvolto in prima persona Josef Gostner, numero uno di SkyAlps, e Paolo Signoretti, rappresentante di Heliopolis Spa, società mandataria dei lavori di ampliamento della pista dell’aeroporto di Bolzano. Tra i due ci sarebbe stato un accordo al fine di «indurre in errore il personale verificatore di Enac, dissimulando il reale livello delle falde acquifere presenti nella porzione di area interessata dai lavori di ampliamento dell’aeroporto». Grazie a questo passaggio Gostner avrebbe ottenuto l’omologazione della pista. C’è un altro capo d’accusa che coinvolgerebbe Josef Gostner e fa riferimento al periodo tra il 2020 e il 2021. Nelle vesti di amministratore della Alerion Clean Power, avrebbe fornito «informazioni rilevanti da lui detenute a sua nipote Manuela Gostner e all’ex moglie Karoline Fink, entrambe titolari di azioni di quella società. In particolare, secondo l’accusa, «le induceva a non vendere le azioni detenute e, nel caso di Manuela Gostner, la informava del futuro aumento di capitale che difatti il Cda della società approvava nei mesi successivi». Altre informazioni dello stesso tenore sarebbero state fornite ai figli Alexander e Tobias e a suo fratello Emst, tra l’altro tutti indagati dalla Procura.