Maestre in piazza a Trento contro l’apertura delle materne a luglio: «Chiediamo rispetto»
Oltre un centinaio a manifestare in piazza Dante
TRENTO. Erano un centinaio, forse qualcuna in più, le manifestanti che questa mattina (24 giuno), dalle 10, hanno occupato i giardini davanti al palazzo della Provincia per la giornata di sciopero proclamata da Flc Cgil Scuola, Fgu Satos e Uil Fpl, contro lo svilimento degli asili e di chi vi lavora”.
Anche se per molti, compreso il segretario della Cgil Grosselli “lo sciopero è incomprensibile”.
E domani (25 giugno), come ha detto Daniela Tabarelli, responsabile settore scuola infanzia della Uil, “domani ci sarà un concorso e circa 600 maestre saranno impegnate per tutta la giornata nell’esame on line”.
Come ha detto Marcella Tomasi, segretaria Uil enti locali, “siamo in piazza con uno sciopero già annunciato alla Provincia, perché l’atteggiamento assunto dall’ente pubblico non ci piace, vogliamo il rispetto per la scuola e per la scuola d’infanzia in particolare perché è il primo tassello della scuola in Trentino, vogliamo il rispetto dei diritti di tutte le lavoratrici e lavoratori delle scuole dell’infanzia e delle regole contrattuali, che sono codificate nel contratto collettivo ed il rispetto delle regole del lavoro e di chi, per colpa di questa decisione, quest’estate non lavorerà”.
Interventi economici ce ne sono stati e quantificati da un recente atto di giunta ma aggiunge Tomasi “se quegli interventi fossero stati usati per le servizi alle famiglie invece che per tenere aperte le scuole dell’infanzia, sicuramente avremo avuto risultati molto diversi e più efficaci”.
Ciò che in pratica chiedono sono sostanziamente tre punti: rispetto della scuola nella sua interezza come sistema; rispetto del contratto collettivo del personale che nelle scuole dell’infanzia lavora, insegnante, operatori e cuochi ed il rispetto del lavoro di queste persone e di quelle del terzo settore che d’estate normalmente operano all’interno dei servizi di conciliazione”.
“In questo modo inoltre non sappiamo come saranno effettuate le pulizie straordinarie che normalmente venivano effettuate in luglio e nemmeno come saranno effettuate le ferie, comprese quelle arretrate che in alcuni casi ammontano a 45 giorni lavoratori”.
“In questo caso – conclude Tomasi – nella quantificazione del costo dell’apertura di luglio, si sono dimenticati del costo del personale. Hanno detto, va bene, 1 milione e 400 mila euro come costo di apertura della struttura ma tutti i costi del personale che verranno accumulati e trasportati sul prossimo anno scolastico, sono stati dimenticati!”.