Le mille salite (e discese) del Monte di Mezzocorona: è il record di Walter Cigalla
Il podista di Grumo dedica il suo primato all’amico Fabio Cappelletti, scomparso quattro anni fa: «Lo devo a lui se ci sono riuscito». Le lacrime di gioia e commozione
LE IMMAGINI: l'impresa numero mille e la festa con gli amici e familiari
MEZZOCORONA. Alla fine (finalmente) sono mille le salite e altrettante le discese del Monte di Mezzocorona che Walter Cigalla di Grumo ha inanellato in dieci anni. Un tempo allungato dal lockdown, ma solo un ritardo per Walter che non ha davvero mollato mai.
La millesima salita ha avuto due momenti emozionanti. Il primo è stato il messaggio di Mirella, la moglie del medico condotto Fabio Cappelletti, morto quattro anni fa in un investimento stradale: «Ha portato su Fabio per la prima volta, portalo ancora». E poi il regalo della piccola Arianna: «Mi ha preparato un pettorale per l’occasione. Non ne avevo mai indossato uno – escludendo quello di una Festa degli Asparagi di tanti anni fa a Zambana - perché non sono un agonista ed è stata un’altra di quelle sorprese che mi hanno commosso». Con gli Alpini però: «Ho pianto. Il 24 ottobre sono venuti a trovarmi portando il loro sostegno i miei “frate” di Padova. Era anche l'anniversario della morte di Fabio ed ho pianto». Un pensiero per l’amico: «La nostra comunità con la sua morte e quella del parroco “Don Turbo” Giancarlo Pellegrini, ha perso due punti di riferimento specialmente per la popolazione più anziana. Lo dicono tutti: dalla loro scomparsa, nulla è più stato come prima».
Mille salite ed altrettante discese: «Ho iniziato su consiglio di Fabio, dieci anni fa, perché il movimento era l'alternativa naturale ai farmaci che stavo prendendo per un'infiammazione muscolare, per la verità senza troppi risultati. Poi è diventata una sfida con me stesso; con la morte di Fabio mi sono sentito di farlo come per pagare il debito di riconoscenza che avevo nei suoi confronti e poi se sono guarito è merito anche del Monte di Mezzocorona che spero di riuscire ad aiutare nel suo sviluppo con questo primato».
Ci racconta la giornata della millesima salita? «Sabato di super lavoro come succede a tutti i gommisti in questo periodo fino alle 13. Passo da casa per cambiarmi e sono puntuale al ritrovo delle 14 alla base di partenza della funivia, dove trovo Andrea, Luca e Andrea tre miei colleghi di lavoro che mi hanno voluto accompagnare. Non abbiamo preso la funivia, ma siamo saliti a piedi».
E il giorno dopo domenica, come giornata di scarico Walter e la moglie Franca sono andati sul Lagorai dalla Panarota raggiungendo Cima Fravort, ovviamente a piedi: «Voglio ringraziare mia moglie e tutta la mia famiglia perché non mi hanno mai lasciato solo anche nei momenti più difficili. Quando Franca ha capito che la corsa in montagna per me era come una medicina, ha cambiato la sua vita ed è sempre venuta con me. Con lei si cammina, ma va bene così:l'importante è essere insieme».
La prossima sfida? «Non lo dico perché devo scegliere tra tre ipotesi, ma deciderò a breve».