Via al progetto della nuova ala della casa di riposo di Lavis
Un’opera attesa. L’inizio dei lavori entro il 2020. Al posto della dependance da tempo inutilizzata un edificio di due piani, due palestre, reception e studi medici anche per gli esterni
Lavis. «La nostra aspettativa è di vedere il primo colpo di piccone entro il 2020». Alberto Giovannini e Delia Martielli, presidente e direttrice della casa di riposo di Lavis, si riferiscono all’abbattimento e alla ricostruzione della dependance. Così annunciano l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva per un intervento, attesissimo a Lavis, che costerà in totale più di 3 milioni e 700 mila euro, in gran parte finanziati dalla Provincia. Il progetto è stato affidato alle imprese TrentinoProgetti e Areatecnica, per un importo di aggiudicazione che supera i 132 mila euro.
Alla fine dei lavori, qui sorgerà il “nucleo Avisio”: una nuova area della casa di riposo, con due piani, nuovi posti letto, due palestre, una reception e studi medici anche per gli esterni. Un sogno diventato realtà.
La dependance abbandonata
Oggi la dependance sembra una grossa scatola multicolore. È impossibile non notarla all’imbocco del paese, quando, provenendo da Trento sulla nazionale, si attraversa il ponte sull’Avisio. Costruita negli anni Novanta, era pensata come una grande residenza, con appartamenti per coppie di anziani autosufficienti. Era una sorta di “buen retiro” lavisano, con un’incantevole vista sul torrente. Di fatto però aveva grossi problemi pratici e di sicurezza. In più, con il passare del tempo, le esigenze della casa di riposo sono cambiate: servono più posti per i residenti abituali, quelli che hanno bisogno di assistenza. Dal 2010 la dependance è stata abbandonata ed è rimasta vuota. Da subito si è pensato di abbatterla e ricostruirla: ma erano tempi difficili e mancavano i soldi. Fino a quando, sul finire del 2017, la Provincia ha finalmente stanziato tre milioni e 130 mila euro: circa 600 mila euro sono invece in capo alla casa di riposo.
Il progetto
«Questo lavoro è atteso da tutti. Da noi come gestori, ma anche dai residenti e dai loro familiari», dice Giovannini.
L’utenza in crescita
La casa di riposo di Lavis, con i suoi 101 ospiti, deve fare i conti con un sovraffollamento cronico che costringe ad ospitare fino a tre persone nella stessa stanza. Nel “nucleo Avisio”, i due piani superiori saranno adibiti a nuclei di degenza, con 40 nuovi posti letto in totale. Permetteranno così di far diventare doppie tutte le stanze triple del nucleo storico. Ma anche di accogliere 15 residenti in più (si arriverà a 116), con introiti che permetteranno di abbattere le spese di gestione del nuovo nucleo.
«Al piano terra – spiega la direttrice – sarà creata la reception: è molto importante per l’accoglienza e il controllo degli ingressi. Ci saranno due nuove palestre: una per i residenti e una per gli esterni, per il servizio pubblico di fisioterapia. Ci saranno un nuovo ufficio animazione e una sala soggiorno per gli ospiti. Ma anche due uffici medici che in futuro potrebbero essere utilizzati anche per altri servizi per gli esterni». Il progetto definitivo dovrà essere depositato in Provincia entro giugno. In autunno sarà pronto l’esecutivo. Poi si dovranno attendere i tempi tecnici per l’appalto dei lavori: salvo ritardi, il cantiere aprirà nel 2020.