Scuola di vita malgascia per i ragazzi del “Martini”
Un’esperienza indimenticabile. In 10 hanno lavorato mesi in vista del viaggio in Madagascar dove, accanto a missionari e volontari, hanno conosciuto una realtà affatto diversa dalla loro
Mezzolombardo. Nell’aula magna dell’istituto superiore Martino Martini di Mezzolombardo, dieci studenti della terza liceo scientifico delle scienze applicate hanno raccontato la propria esperienza di alternanza scuola-lavoro. Non si è trattato però del solito stage in azienda, ma di un'esperienza che sicuramente rimarrà scolpita per molto tempo nelle loro giovani menti. Lo scorso settembre, infatti, i ragazzi sono stati ospiti delle suore Orsoline nel villaggio malgascio di Anivorano; accompagnati da Maria Vittoria Reda e Gloria Prada, docenti curatrici del progetto e dal farmacista Giorgio Temporin, dell’Associazione chirurgia pediatrica solidale Onlus di Trento, fondata dal dottor Roberto Ghezzi.
Non è stata certo una vacanza, ma la chiusura di uno stage scolastico sperimentale che ha mescolato lo studio alla scoperta e alla solidarietà. Il progetto è nato da una proposta dell'associazione, accolta prima dell’Istituto Martini e poi dal Comune di Mezzolombardo, in particolare dall'assessore Francesco Betalli. “Health for Madagascar”, questo il nome del progetto, lo scorso anno scolastico ha visto tutta la classe impegnata a progettare e a realizzare dei prodotti culturali, attraverso lo studio del territorio in tutti i suoi aspetti.
Ad introdurre la serata, mercoledì, di fronte a genitori, studenti e docenti, è stato il farmacista Temporin, che, riferendosi alla cooperazione, ha detto che una goccia nel mare può sembrare un nulla, ma insieme a tante altre gocce d’acqua può cambiare il mondo. La dirigente del “Martini” Tiziana Rossi, ha invece portato il saluto amministrazione comunale. Presenti anche il sindaco di Andalo Alberto Perli e la sovrintendente scolastica Viviana Sbardella, che ha portato il saluto dell’assessore provinciale Mirko Bisesti e del dirigente generale del dipartimento istruzione Roberto Ceccato.
Poi, è iniziato il racconto degli studenti protagonisti del viaggio in Madagascar, partendo dai sette mesi che lo hanno preceduto e dalle prime difficoltà riscontrate: «Perché l’errore in cui era facile incorrere - hanno spiegato - era anteporre la nostra visione del mondo, con le nostre problematiche e necessità, andando così a proporre idee “limitate” e non adatte». Durante la permanenza ad Anivorano i ragazzi hanno aiutato le Orsoline nelle attività quotidiane, ad esempio decorando gli spazi della scuola materna, dipingendo i banchi e creando murales e disegni che potessero abbellire i corridoi, le porte e i pavimenti, collaborando con le suore nella gestione del dispensario, passando faticose ma bellissime giornate con i bambini.
Un gran lavoro dunque, di studio, progetto e creazione in classe, di incontri con associazioni e persone, da anni operativi in Madagascar, e di raccolta fondi per il viaggio. Una realtà di vita, che dalle parole dei giovani liceali, ha mostrato e fatto sperimentare in prima persona, aiutando le suore, interagendo e svolgendo diverse attività. «Si può dire che quelli ad aver imparato qualcosa siamo stati noi - hanno concluso -. Il nostro progetto ha avuto un esito di gran lunga positivo, e noi siamo tornati migliori di come eravamo partiti». D.B.